26 giugno 2007

Le regole del gioco e il pericolo da scongiurare

La strenua e violenta battaglia verbale svoltasi nelle ultime ore nel blog ha riacceso le polemiche ed i toni non hanno tardato ad alzarsi.
Con questo post vorrei esporre il mio punto di vista e cercare di allargare le prospettive delle tematiche affrontate. Ritengo infatti che lo strumento dei commenti sia utile per scambiarsi opinioni e pronte risposte ma sia carente nel suo complesso perché non permette di trarre una sintesi. Poiché questo blog è nato per affrontare i problemi, credo sia onere ed onore degli administrators cercare di dipanare la matassa. Sia chiaro che non si vuole qui elaborare o estrapolare dal contesto gli spunti fornite bensì darne una possibile, personale e certamente criticabile (vi invito a collaborare...) interpretazione ed evoluzione.

Si procede dunque…
La critica politica mossa a più riprese e su molte tematiche al neo sindaco Tosi è sempre partita da dati concreti riscontrabili univocamente. E’ chiaro ed evidente che vi sono approcci e posizioni diverse, forse talvolta ideologiche (ma non per questo prive di fondamento), che portano a conclusioni differenti.
Credo che il presupposto per un sano confronto politico stia nel rispetto di regole fondamentali.
La prima di queste è liberare la mente da ogni preconcetto e pregiudizio che non fa altro che distorcere la riflessione scendendo poi nel banale.
Vi invito a questo proposito a rivedere il mio primo post incentrato sul tema destra e sinistra.
Non si pensi che il sottoscritto non abbia una radicata e schierata attitudine politica, anzi proprio partendo da questa muovo il mio pensiero cercando però di essere aperto a qualsiasi considerazione.
Non ho velleità alcuna di essere super partes, chiedo unicamente di svestirsi del linguaggio corrotto che il sistema politico ci ha trasmesso.
Ho infatti la netta sensazione che la sensibilità politica sia stata, nell’ultimo decennio, tradotta in esasperazione partitica e ideologica.
Il linguaggio politico di ogni italiano è saturo di insulti e odiosi riferimenti alla ideologia.
Non si nega la marginale esistenza di comunisti e fascisti nel panorama politico italiano, ma si vuol sottolineare come gli strumenti di propaganda politica abbiano oltrepassato non solo il limite della liceità morale, bensì anche quello della decenza.
E allora, poiché siamo anche noi artefici del nostro futuro perché non tentare di cambiare binario abbandonando i luoghi comuni e scegliendo la strada delle idee?

Veniamo al concreto…
Le critiche più feroci di questo blog riguardano, come è naturale, Flavio Tosi. Potrei lungamente annoiarvi con una analisi dettagliata del perché il veronese medio ha scelto Tosi ma per evidenti ragioni di economia ed utilità non mi dilungo.
Le motivazioni della sconfitta le dovranno cercare le parti politiche sconfitte che mi auguro fortemente prendano coscienza della sonora batosta per ripartire dai propri errori (si auspica senza incorrere nel disfattismo o nel patetico lagnamento della distribuzione delle colpe).
Ora Tosi è il sindaco di Verona e a lui e alla sua giunta spetta l’ardua compito di governare la città.
Si parte quindi da una tabula rasa, la condizione ideale per giudicare l’operato politico.
Ora sono passati quindici giorni e qualcosa già si è visto.
I fatti sono :
Al primo consiglio comunale una maggioranza schiacciante è riuscita con molta tribolazione, causa dissidi interni di ribelli forzisti, ad eleggere il presidente del consiglio comunale.
Inoltre il primo atto ufficiale del Sindaco di Verona è stato annunciare alla stampa locale e nazionale il cambio dell’arredamento del suo ufficio.
Mi pare evidente che pur essendo passato così poco non si possa fare a meno di avere i primi dubbi.
Gli imminenti provvedimenti, annunciati dallo stesso sindaco, saranno il diminuire gli stipendi percepiti dall’amministrazione (siamo fiduciosi, senza ironia) ma purtroppo anche il cambiare i vertici delle aziende “municipalizzate” (si veda a riguardo il recente post del 15/06) e l’introduzione di multe per coloro che consumeranno pasti al sacco nei pressi dei monumenti (ad es. mangiare un kebab sulle scalinate di palazzo barbieri…si può discutere l’opportunità ma di certo non si può dire coerente con “Ridiamo Verona ai Veronesi…” ).
A quanto pare nemmeno il recente futuro è poi così roseo…

Nessuna minaccia o insulto a chi ha votato Tosi ma che sia chiaro:
NESSUNO, di quel 68%, PUO’ SOTTRARSI AL MERITO/RESPONSABILITA’ DI ESSERE SUO ELETTORE.

La responsabilità dell’elettore non cessa al momento del voto.
Questo atto, massima espressione politica del cittadino comune, crea un legame forte tra elettori ed eletto. Le conseguenze che ne derivano sono la forza e la legittimazione dell’eletto e la continuativa responsabilità del suo sostenitore.
Con ciò voglio togliere ogni presupposto alle presenti o future dichiarazioni tipiche della frangia politica da cui proviene Tosi (mi si conceda questa presupposto come assunto per vero in quanto nasce però dall’esperienze vissuta a fianco di innumerevoli di questi pensatori…):
IL QUALUNQUISMO!!

Si credo che il problema di fondo sia proprio questo. Facciamo una prova.
Letto questo post provate a commentare i fatti esposti circa i provvedimenti della Nuova giunta.
Qualsiasi cosa scriviate è ben accetta ma che sia chiaro, ripeto, non mi si dica
“ L’ho votà… ma tanto iè tutti stessi…” perché allora significa veramente privare di significato e coscienza politica il voto che avete attribuito.
Non bisogna mai perdere coscienza del valore delle proprie azioni anche se può sembrare relativo nella politica. In fondo non è solo delle nostre scelte che dobbiamo rispondere?

Per quanto riguarda la polemica calcistica, da calciatore e tifoso non posso che sintetizzare con dell’humor very british ma che fa pensare….
Gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e perdono le guerre come se fossero partite di calcio.” (Winston Churchill)
Traslate il contesto e capirete che poi non è cambiato molto...
Buon blog a tutti!
Chefquijote

16 commenti:

Alain ha detto...

Sono perfettamente d'accordo, e premettendo che io sicuramente faccio fatica a tenere bassi i toni (ed ahimé cercheró pian piano di cambiare...), sono convinto di una cosa, INCONFUTABILE! e cioé che, come dice Chefquijote parlando degli elettori di Tosi, "NESSUNO, di quel 68%, PUO’ SOTTRARSI AL MERITO/RESPONSABILITA’ DI ESSERE SUO ELETTORE."

E' da qui che partono tutte le nostre critiche, provocazioni o semplicemente i dati che riportiamo!

Sono profondamente convinto che il vostro diritto/dovere di voto non si fermi il minuto aver segnato una croce sul vostro candidato o partito preferito, ma permanga per tutti gli anni nei quali é in carica il vostro prediletto. Perció difendete le vostre ragioni, ma non cercate nemmeno di zittirci, perché io personalmente non lo tollero!

Buona notte a tutti

Anonimo ha detto...

Molto spesso le reazioni che si hanno scaturiscono anche dall'estrema esasperazione di governi e dei suoi rappresentanti che non sempre fanno quello che dicono e questo porta tutti a "sfogarsi" alla minima provocazione e critica...ma ricodatevi che almeno per ora...per quanto ci possiamo incaxxare; la politica la fanno sempre loro!
noi siamo qui che ne parliamo e ne discutiamo niente più...le cose le cambiano solo chi ha il potere e i mezzi per farlo.

Anonimo ha detto...

potrei anche azzardare una timida condivisione del tuo pensiero iniziale...spartan...ma sono completamente in disaccordo con te riguardo le ultime due righe! in democrazia il potere forte è, anzi nel nostro caso ... dovrebbe essere, il popolo...che chiamato al voto delega ad un rappresentante "il potere e i mezzi"! purtroppo il nostro sistema elettorale permette alle segreterie dei partiti di offuscare le scelte di voto dei cittadini stilando le liste elettorali e baipassando cosi il sistema delle preferenze! sono stato sbrigativo ma prossimamente vi proporrò un post sul referendum sulla legge elettorale, che reputo uno dei primi interventi rivolti a migliorare il nostro sistema politico.

Anonimo ha detto...

spartandux, mi spiace constatare che ciò che temevo si è realizzato.
La politica non la fanno loro! Loro siamo noi. per quanto possa essere incredibile a osservare la prassi di un Italia dove le dimissioni si danno solo se costretti (cfr Caso Fazio...), in Democrazia il popolo conta in ogni momento. Ci sono infiniti modi di esprimere il proprio dissenso in democrazia e sebbene non godano di potere politico diretto hanno un grande peso. La legittimazione popolare è l'unico fondamento su cui poggia lo Stato moderno. L'alternativa è il potere militare ma fortunatamente vi sono in Italia delle garanzie Costituzionali intangibili.
Si può comprendere il sentirsi impotenti e di poca rilevanza ma questi sono sentimenti e non descrizioni di fatti.

Anonimo ha detto...

..mah..non è una sorta di nichilismo quella di dire " la politica la fan loro", ma il pensiero credo dell'80% di italiani..non si può non cercare una spiegazione a questo, o sbaglio?

credo che ogni popolo necessiti di un certo tempo per "storicizzarsi", credo che una nazione come l'italia che vive da nemmeno 2 secoli..anzi, poco piu di uno, sia qualcosa di assolutamente disunito e non coeso..
non c'è da meravigliarsi quindi che
A)uno di trento non si senta italiano al pari di un o di avellino
B)ognuno si senta italiano perchè nato in italia e non perchè condivide tante altre cose
C)quando si parla di politica:
C1)è sempre colpa dell'altro
C2)i politici sono persone "a parte che nulla hanno da condividere con noi comuni mortali
C2)ognuno pensa prima al bene proprio che al bene della nazione


traggo le conclusioni:
in inghilterra (ovviamente oltre ad essere la patri del rugby) sembra che ci sia una politica o comunque un rispetto per quello che è la legge, la simbologia della nazione, l'idea stessa di nazione veramente alevato (la monarchia la esiste da un po credo...

in italia siamo una via di mezzo dove si c'è l bandiera ma sotto sotto nessuno si idebtifica in pieno col tricolore

in iraq fanno saltare le autobombe perchè la loro idea di "vita collettiva" è alquanto relativa...

Anonimo ha detto...

Posso parzialmente condividere i primi due punti del tuo pensiero, che comunque costituiscono dei problemi a cui la politica prima o poi dovrà far fronte (questione del nord, del sud ..) ,ma per quanto riguarda il tuo “teorema delle c” proprio non è possibile accettarlo di buon grado.
Si forse, si può constatare che questa serie di atteggiamenti negativi caratterizzano il rapporto italiano-politica ma non si può certamente assumerli come dati di fatto immutabili.
In questa situazione, in questo contesto è vero che prevalgono queste linee di pensiero (come per latro io stesso avevo già fatto notare) ma non bisogna dimenticare che è possibile sempre una evoluzione .
Inoltre si può aggiungere che forse prima che la rivoluzione pubblicitaria avesse luogo anche nella politica le cose andavano un po’ meglio…in ogni caso sono peggiorate (il fatto che peggiorino dimostra la possibilità di cambiare anche in meglio).
Il sostrato di questa teoria è sempre l’idea della staticità delle cose o dell’intangibilità dei fenomeni all’iniziativa dell’italiano medio.
E’ proprio questo che va messo in discussione. Una persona perde il briciolo (ma fondamentale) rilievo politico solamente per sua abdicazione, non certo per la natura del sistema.
Non sarebbe veramente un peccato perdere anche questa occasione?
Per quanto riguarda la prima domanda:
di spiegazioni ce ne sono a non finire, sociologiche e non. Quello che è certo è che il senso civico (che non riguarda solo il sapersi comportare tra la gente ma anche l’avere coscienza del proprio valore politico a prescindere dal ruolo svolto all’interno della società) può essere, anzi dovrebbe essere, determinante elemento del momento educativo. Che scuola e famiglie abbiano fallito può essere ma, anche qui, siamo proprio sicuri che non si voglia/possa porvi rimedio?

Alain ha detto...

« La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone...
la libertà non è uno spazio libero,
libertà... è partecipazione."
- Giorgio Gaber 1973 -

Partecipiamo quindi alla politica italiana, lo Stato siamo noi!!

Anonimo ha detto...

...se chi fa politica dovesse aver un cervello avremmo le aule del parlamento vuote....

Anonimo ha detto...

ancora una volta: anche ammesso fosse vera la tua, spero, provocazione, il cervello di quelli che hanno votato i politici senza cervello dove sarebbe? Compreso il tuo se hai votato, si anche il tuo perchè qualcuno là che ti rappresenta quasi certamente c'è... anche se forse sembra dispiacerti...

Anonimo ha detto...

Spartandux....intanto domani mattina noi timbriamo il cartellino e quelli sono in ferie!neanche uno ti rappresenta veramente alla fine

Anonimo ha detto...

Signori miei ...IL POPOLO SOVRANO NON ESISTE PIU?...svegliatevi...questi qua pensano solo a fare soldi, ad avere voti...e noi possiamo incazzarci quanto vogliamo...le cose sono cosi da quando I VERI POLITICI ..fascisti o meno ...coloro che lavoravano VERAMENTE per il popolo non ci sono più...quindi basta utopie frasi del 700...la libertà e partecipazione e compagnia bella...siamo in Italia...e se le cose vanno avanti cosi da ANNI ormai...forse il popolo più di tanto non conta...in altri paesi europei bastano delle firme per dire basta ad un tipo di governo quanin italia raccolgi le firme ad un banchetto stile IKEA la domenica mattina per fare che??!!Tanto le cestinano....
Siamo al secondo posto nel MONDO per politici corrotti e con sentenze alle spalle...e voi parlate che siamo noi quelli che fanno politica...noi siamo quelli che al massimo giocano a RISIKO al computer!!
CHi faceva vermante politica e il POPOLO SOVRANo ormai non esiste più...almeno in Italia....
P.s. Io per fortuna il caretellino non lo timbro...almeno in quello li ho incxxxti!

Anonimo ha detto...

capisco la sfiducia ma non vedo alcun motivo di essere così qualunquisti.
Esistono dei movimenti e delle iniziative volte proprio a sottolineare l'onta italiana di avere dei parlamentari con sentenze di condanna già passate in giudicato.
Ora la Corte di giustizia europea ha rilevato il fenomeno ed iniziano a muoversi le prime pressioni politiche europee per porvi rimedio.
Tutto ciò è partito dalla denuncia di un cittadino comune.
Altri esempio può essere il decreto Brsani sulle liberalizzazioni.
Immagino che tu abbai notato l'abbattimento dei costi di ricarica dei gestori telefonici no? beh, il provvedimento che l'ha reso obbligatorio è nato dal ricorso di un cittadino italaino alla Corte Europea. Questa ha dichiarato l'illegittimità di tale costo chiedendone l'abolizione per mezzo di provvedimenti del governo italiano.
...
Chiarisci VERA politica! Intendi forse la prima Repubblica di Tangentopoli?
Che ci sia moltissimo da fare questo è fuor di dubbio ma il disfattismo non risolve certo i problemi.

Ti voglio inoltre rammentare che una delle esperienze più significative della democrazia sono i referendum che, in Italia, hanno segnato svote epocali (Divorzio su tutte).

Non capisco poi se il tuo constatare l'irrilevanza del popolo sia condizionato dall'ideale politico ( tipico mussoliniano) che auspica la sudditanza del popolo gregge o sia determinato da uno scoramento per il ruolo marginale che ci/ti viene attribuito...?

Anonimo ha detto...

Caro chef
siamo stati gli ultimi ad abolire i costi di ricarica e sai perchè??
Perchè ormai era evidente che nessuno ci poteva mangiare sopra...
....tangentopoli....tutta Italia era ed è ssporca...quidni mussolini o meno ragazzo questa è la realtà...

Anonimo ha detto...

era talmente evidente che non era stato fatto prima e nessuno si era mosso nel protestare. E' stato fatto solo quando ci si è visti costretti da una sentenza della corte di giustizia europea a cui si è rivolto un privato cittadino italiano. Un cittadino come te e me ma con un briciolo di attivismo (vero) in più e sopratutto con una grande fiducia nel cambiamento dal basso.

Qual è la realtà poi? Io sto parlando di fatti concreti mi pare. Questi fatti controvertono in tutto e per tutto con la tua tesi, che tra l'altro è suffragata solamente da luoghi comuni e non da dimostrazioni..

Anonimo ha detto...

ma quanti anni ha spartandux? parla come mio nonno!

Anonimo ha detto...

Saffo se tuo nonno parlava come me....significa che era un grande!!
Peccato per il nipote che è venuto fuori male!