20 dicembre 2007
Squadrismo in salsa scaligera
La storia di questa città racconta inequivocabilmente l’esistenza di un malessere sociale diffuso con un denominatore comune che parla di esasperazione identitaria , che spesso prende la forma dell’odio e della violenza fisica, che spesso si ammanta di coperture culturali e di connivenze politiche, che sempre si esprime con la matrice dello squadrismo e del fascismo più becero.
Negli ultimi dieci anni si è verificato un vero e proprio stillicidio di aggressioni, pestaggi, spesso con catene e coltelli, di cui l’episodio di sabato sera è solo l’ultimo inquietante atto. Noti i protagonisti, nota la loro appartenenza, noto soprattutto il contesto da cui provenivano; qualche ora prima sfilava per le vie del centro la fiamma tricolore, lanciando gli slogans più truci: “zecche di giorno, infami di notte”; “siete infami come i partigiani” “Se non li fermate voi ci penseremo noi”.
Nulla di nuovo, se non per l’intima presenza del sindaco e di alcuni assessori e di altri esponenti di partiti della maggioranza. Questo sindaco ha sempre avuto un rapporto diretto con l’estrema destra scaligera, come dimostra il fiammifero Miglioranzi capogruppo della lista Tosi, scandalosamente proposto come rappresentante del comune all’istituto storico per la resistenza.
Un tentativo, provocatorio e spudorato, di alimentare il revisionismo storico “istituzionale” tanto caro alla lega e ai fascisti. Ma ancor più grave è il revisionismo storico “sociale”- compiuto nelle ultime settimane dall’estrema destra, e avallato dalla maggioranza- di stravolgere le dinamiche sociali della nostra città: l’utilizzo strumentale dell’aggressione del militante della ft, attribuito a ragioni politiche, nella totale assenza di prove (si presume sia una vendetta personale), e l’imprudenza consapevole con cui tale versione è stata accolta da Tosi & co, dimostrano che il progetto è quello di alimentare la logica degli opposti estremismi, a beneficio d’un’unica parte politica. Attenuare le differenze tra soggetti antitetici, diversi anche e soprattutto nelle pratiche della politica; annacquare i fatti più clamorosi, che hanno fatto conoscere Verona come città razzista e laboratorio delle nuove destre: questo il progetto, intimamente sovversivista, del ceto politico che ora amministra la città.
Non ci stancheremo di ricordare chi sono stati e chi sono tuttora i Miglioranzi, i Castorina, i Puschiavo…
E ancora una volta qui ribadiamo che le politiche basate sull’odio “geografico” (L’Arena ne è lo specchio consapevole, una vera scuola delle coscienze!), così come la cancellazione di ogni avversario politico, intraprese e cullate da questa amministrazione, hanno dato cittadinanza agli istinti più aggressivi, armando la mano di chi pensa di perseguire gli stessi obbiettivi con modalità diverse: chi vive la strada agisce diversamente da chi abita i palazzi del potere.
“Se non li fermate voi ci penseremo noi”; “non risponderemo di eventuali schegge impazzite”: nel corteo di sabato, pubblicamente, questi signori hanno promesso che qualcuno pagherà.
Il tenore inequivocabile delle loro minacce, combinato con il malcelato sospetto circa i presunti responsabili dell’aggressione di sabato 8 dicembre, è tale da preparare il campo a episodi drammatici: quello di sabato scorso è stato solo un piccolo preludio, forse una prova, in vista di ben altro.
Aspettiamo il morto, come a Milano (Davide Cesare, marzo 2003) o a Roma (Renato Biagetti, agosto 2006)?
Flavio Tosi, sfilando in piazza accanto a Fiamma Tricolore, Veneto fronte skinheads e Forza Nuova e ai loro slogans carichi di minacce, si è assunto una pesantissima responsabilità.
Responsabilità diretta hanno anche quei media che hanno scelto di descrivere la manifestazione di sabato come un’ordinata e pacifica parata, condotta a passo dell’oca marziana.
L’invito a una ben diversa assunzione di responsabilità va anche rivolto a quel centrosinistra, che troppo spesso si è girato dall’altra parte, di fronte ai fatti che noi da anni denunziamo, scegliendo di ripararsi dietro la vuota formula della condanna bipartisan della violenza.
PS. Ci risulta che il camerata Miglioranzi si sia offeso per un saluto ariano a lui rivolto da un cittadino che assisteva al consiglio comunale. Probabilmente, nonostante la momentanea assenza del batterista, la seduta era stata confusa con un concerto dei Gesta Bellica………..
LA CHIMICA, CIRCOLO PINK, SINISTRA CRITICA
14 dicembre 2007
16 novembre 2007
Petizione contro la violenza sui rom
Violenza, propaganda e deportazione. Un manifesto di scrittori, artisti e intellettuali contro la violenza su rom, rumeni e donne
La storia recente di questo paese e’ un susseguirsi di campagne d’allarme, sempre piu’ ravvicinate e avvolte di frastuono. Le campane suonano a martello, le parole dei demagoghi appiccano incendi, una nazione coi nervi a fior di pelle risponde a ogni stimolo creando “emergenze” e additando capri espiatori.
Una donna e’ stata violentata e uccisa a Roma. L’omicida e’ sicuramente un uomo, forse un rumeno. Rumena e’ la donna che, sdraiandosi in strada per fermare un autobus che non rallentava, ha cercato di salvare quella vita. L’odioso crimine scuote l’Italia, il gesto di altruismo viene rimosso.
Il giorno precedente, sempre a Roma, una donna rumena e’ stata violentata e ridotta in fin di vita da un uomo. Due vittime con pari dignita’? No: della seconda non si sa nulla, nulla viene pubblicato sui giornali; della prima si deve sapere che e’ italiana, e che l’assassino non e’ un uomo, ma un rumeno o un rom.
Tre giorni dopo, sempre a Roma, squadristi incappucciati attaccano con spranghe e coltelli alcuni rumeni all’uscita di un supermercato, ferendone quattro. Nessun cronista accanto al letto di quei feriti, che rimangono senza nome, senza storia, senza umanita’. Delle loro condizioni, nulla e’ piu’ dato sapere.
Su queste vicende si scatena un’allucinata criminalizzazione di massa. Colpevole uno, colpevoli tutti. Le forze dell’ordine sgomberano la baraccopoli in cui viveva il presunto assassino. Duecento persone, tra cui donne e bambini, sono gettate in mezzo a una strada.
E poi? Odio e sospetto alimentano generalizzazioni: tutti i rumeni sono rom, tutti i rom sono ladri e assassini, tutti i ladri e gli assassini devono essere espulsi dall’Italia. Politici vecchi e nuovi, di destra e di sinistra gareggiano a chi urla piu’ forte, denunciando l’emergenza. Emergenza che, scorrendo i dati contenuti nel Rapporto sulla Criminalita’ (1993-2006), non esiste: omicidi e reati sono, oggi, ai livelli piu’ bassi dell’ultimo ventennio, mentre sono in forte crescita i reati commessi tra le pareti domestiche o per ragioni passionali. Il rapporto Eures-Ansa 2005, L’omicidio volontario in Italia e l’indagine Istat 2007 dicono che un omicidio su quattro avviene in casa; sette volte su dieci la vittima e’ una donna; piu’ di un terzo delle donne fra i 16 e i 70 anni ha subito violenza fisica o sessuale nel corso della propria vita, e il responsabile di aggressione fisica o stupro e’ sette volte su dieci il marito o il compagno: la famiglia uccide piu’ della mafia, le strade sono spesso molto meno a rischio-stupro delle camere da letto.
Nell’estate 2006 quando Hina, ventenne pakistana, venne sgozzata dal padre e dai parenti, politici e media si impegnarono in un parallelo fra culture. Affermavano che quella occidentale, e italiana in particolare, era felicemente evoluta per quanto riguarda i diritti delle donne. Falso: la violenza contro le donne non e’ un retaggio bestiale di culture altre, ma cresce e fiorisce nella nostra, ogni giorno, nella costruzione e nella moltiplicazione di un modello femminile che privilegia l’aspetto fisico e la disponibilita’ sessuale spacciandoli come conquista. Di contro, come testimonia il recentissimo rapporto del World Economic Forum sul Gender Gap, per quanto riguarda la parita’ femminile nel lavoro, nella salute, nelle aspettative di vita, nell’influenza politica, l’Italia e’ 84esima. Ultima dell’Unione Europea. La Romania e’ al 47esimo posto.
Se questi sono i fatti, cosa sta succedendo?
Succede che e’ piu’ facile agitare uno spauracchio collettivo (oggi i rumeni, ieri i musulmani, prima ancora gli albanesi) piuttosto che impegnarsi nelle vere cause del panico e dell’insicurezza sociali causati dai processi di globalizzazione.
Succede che e’ piu’ facile, e paga prima e meglio sul piano del consenso viscerale, gridare al lupo e chiedere espulsioni, piuttosto che attuare le direttive europee (come la 43/2000) sul diritto all’assistenza sanitaria, al lavoro e all’alloggio dei migranti; che e’ piu’ facile mandare le ruspe a privare esseri umani delle proprie misere case, piuttosto che andare nei luoghi di lavoro a combattere il lavoro nero.
Succede che sotto il tappeto dell’equazione rumeni-delinquenza si nasconde la polvere dello sfruttamento feroce del popolo rumeno.
Sfruttamento nei cantieri, dove ogni giorno un operaio rumeno e’ vittima di un omicidio bianco.
Sfruttamento sulle strade, dove trentamila donne rumene costrette a prostituirsi, meta’ delle quali minorenni, sono cedute dalla malavita organizzata a italianissimi clienti (ogni anno nove milioni di uomini italiani comprano un coito da schiave straniere, forma di violenza sessuale che e’ sotto gli occhi di tutti ma pochi vogliono vedere).
Sfruttamento in Romania, dove imprenditori italiani - dopo aver “delocalizzato” e creato disoccupazione in Italia - pagano salari da fame ai lavoratori.
Succede che troppi ministri, sindaci e giullari divenuti capipopolo giocano agli apprendisti stregoni per avere quarti d’ora di popolarita’. Non si chiedono cosa avverra’ domani, quando gli odii rimasti sul terreno continueranno a fermentare, avvelenando le radici della nostra convivenza e solleticando quel microfascismo che e’ dentro di noi e ci fa desiderare il potere e ammirare i potenti. Un microfascismo che si esprime con parole e gesti rancorosi, mentre gia’ echeggiano, nemmeno tanto distanti, il calpestio di scarponi militari e la voce delle armi da fuoco.
Succede che si sta sperimentando la costruzione del nemico assoluto, come con ebrei e rom sotto il nazi-fascismo, come con gli armeni in Turchia nel 1915, come con serbi, croati e bosniaci, reciprocamente, nell’ex-Jugoslavia negli anni Novanta, in nome di una politica che promette sicurezza in cambio della rinuncia ai principi di liberta’, dignita’ e civilta’; che rende indistinguibili responsabilita’ individuali e collettive, effetti e cause, mali e rimedi; che invoca al governo uomini forti e chiede ai cittadini di farsi sudditi obbedienti.
Manca solo che qualcuno rispolveri dalle soffitte dell’intolleranza il triangolo nero degli asociali, il marchio d’infamia che i nazisti applicavano agli abiti dei rom.
E non sembra che l’ultima tappa, per ora, di una prolungata guerra contro i poveri.
Di fronte a tutto questo non possiamo rimanere indifferenti. Non ci appartengono il silenzio, la rinuncia al diritto di critica, la dismissione dell’intelligenza e della ragione.
Delitti individuali non giustificano castighi collettivi.
Essere rumeni o rom non e’ una forma di “concorso morale”.
Non esistono razze, men che meno razze colpevoli o innocenti.
Nessun popolo e’ illegale.
Adesioni aggiornate alle 16.00 di mercoledi’ 14 novembre 2007:
Proposto da Alessandro Bertante, Gianni Biondillo, Girolamo De Michele, Valerio Evangelisti, Giuseppe Genna, Helena Janeczek, Loredana Lipperini, Monica Mazzitelli, Marco Philopat, Marco Rovelli, Stefania Scateni, Antonio Scurati, Beppe Sebaste, Lello Voce, Wu Ming.
FIRMA LA PETIZIONE ANCHE TU!
25 ottobre 2007
Diffondere
INUTILE
COSTOSO
DEVASTANTE PER L’AMBIENTE
TRAFORO DELLE TORRICELLE
ovvero come portare
un’AUTOSTRADA in CITTA’
MARTEDI’ 30 OTTOBRE alle 21
via BENEDETTI 18/a (Borgo Roma)
SALA FEDERAZIONE DEL PRC
INCONTRO con
ALBERTO SPEROTTO
presidente del Comitato contro il traforo
- Per conoscere il devastante progetto della Giunta
- Per capire perché bisogna opporsi
….e DOMENICA 18 NOVEMBRE partecipiamo
all’iniziativa contro il traforo organizzata dal Comitato
e dalle Associazioni ambientaliste
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
Circoli di Verona Sud e Verona Sud Ovest
1 ottobre 2007
Foglietti gialli? carta igienica...
Furbetti in centro «Duemila multati»
Sei foglietti gialli su dieci lasciati dai vigili fra le 18 e le 22 «I nostri controlli non mancano, ma l’indisciplina è tanta»
Giorgia Cozzolino
I «furbetti» di piazza Erbe che, come ha dimostrato una inchiesta de L’Arena, continuano indisturbati a parcheggiare le loro automobili nella zona incuranti del divieto di sosta, lo fanno anche a dispetto della pioggia di multe che la polizia municipale ha fatto cadere sui loro «macchinoni». Si difende infatti il comando di via del Pontiere, accusato da molti di tollerare questo malcostume, e lo fa mostrando numeri da record e facendo presente che solo l’altra notte, su richiesta dei residenti del centro storico, la polizia municipale ha multato per divieto di sosta 21 autisti tra piazza Erbe, piazzetta Pescheria e piazza Viviani. L’attenzione quindi c’è, almeno a guardare il numero delle contravvenzioni elevate dall’inizio dell’anno. Nei primi sette mesi del 2007, infatti, sono stati sanzionati 439 automobilisti in piazza Erbe, 318 in piazza Viviani e ben 477 in piazzetta Pescheria: 1.234 sanzioni per divieto di sosta per tutelare il toloneo di piazza Erbe, spesso indebitamente utilizzato da Suv e auto potenti. Una piccola «valanga» di multe che ricorda la raffica scattata subito dopo l’entrata in vigore della Ztl, che però non sembra fermare gli habitué dell’aperitivo in una delle piazze più belle della città. Non è un caso quindi che la maggior parte delle contravvenzioni, e precisamente il 66 per cento, sia stata effettuata in serata, tra le 18 e le 22, il 14 per cento tra le 12 e le 18, il 12 per cento tra le 6 e 12, infine solo l’8 per cento tra la mezzanotte e le 6 del mattino. E non è tutto perché, nonostante le telecamere della Ztl e i massicci controlli, nello stesso periodo sono stati sorpresi ad entrare contromano 61 automobilisti, con conseguente contestazione immediata e decurtazione di quattro punti dalla patente. In due casi gli automobilisti multati sono stati segnalati all’autorità giudiziaria perché, pur di accedere alla Ztl, avevano falsificato la targa. Se la polizia municipale non latita, manca invece civiltà da parte di persone che con strafottenza si permettono di parcheggiare in sosta vietata o esponendo falsi permessi per invalidi, perché la multa che va dai 36 ai 71 euro gli fa il «solletico», come borbotta un anziano residente della zona che dice: «Questi qui sono tutti figli di papà che se ne fregano del fogliettino giallo perché tanto non sono loro a pagarlo e comunque non sanno nemmeno cosa significa sudare per guadagnarsi la paga». E aggiunge: «E se ne vantano pure, mi è capitato di sentirli. La multa finisce per essere solo un’altra bravata che, per paradosso, conferma la loro convinzione che basta pagare e tutto è permesso». Un giovane su una cabriolet però vede la questione sotto un altro punto di vista e dice: «Si è vero non bisognerebbe parcheggiare qui, ma allora dove dovrei metterla la macchina, in piazza Isolo? É ridicolo, con tutti i soldi delle multe ci facciano il parcheggio...ormai si può dire che ce lo siamo comprato».
Opinione personale:
Come volevasi dimostrare. "La multa che va dai 36 ai 71 euro gli fa il «solletico» " . Sono stato deriso quando ho "osato" dire, riguardo alla prostituzione, che una multa da 36 euro non avrebbe dato gli effetti di un vero deterrente! Chiaro..perché a chi va a lucciole spendendo dai 50 ai 100 euro quanto potranno "solleticare" od infastidire 36 euro?? E cosí, come prova, galletti, bulletti e fighetti si vantano delle loro multe "ottenute" in piazza erbe sventolando ai 4 venti i foglietti gialli non pagati o pagati con i soldi di papá... Come mostrare l'esempio di una societá evoluta?? Chiedetelo a loro...
Buon dibattito
7 settembre 2007
Il vero cambiamento!
L’avevano chiamato «Il vero cambiamento!». È il programma della coalizione di centrodestra — Lega Nord, Lista Tosi sindaco, Alleanza nazionale, Forza Italia, Udc — presentato in campagna elettorale dall’allora candidato e poi eletto sindaco Flavio Tosi, che l’ha ora sottoposto ai consiglieri comunali. Il documento con le linee programmatiche, con opere e i progetti da realizzare nel corso del mandato amministrativo, dovrà essere votato in Consiglio (la prima riunione post ferie dovrebbe essere giovedì), eventualmente emendato.
I punti cardine, si dice in premessa nel documento, sono «una strategia socio-economica che tuteli e aiuti in primis i veronesi; il coraggio delle scelte da operare per rilanciare la città; la passione per mettere in moto l’entusiasmo e la partecipazione; l’amore per Verona e per i suoi cittadini». Ma ecco i punti salienti del programma. Sulla sua attuazione i veronesi valuteranno se «Il vero cambiamento!» sarà avvenuto o meno.
FAMIGLIA. È il tema ritenuto centrale per l’amministrazione. La maggioranza di centrodestra s’impegna fra l’altro a istituire un contributo economico per i nuovi nati, cittadini italiani e con i genitori in possesso di adeguati presupposti di residenza sul territorio comunale. Altro punto, istituire un servizio Numero verde Sos Infanzia, per tutelare i minori, in particolare stranieri, sfruttati e costretti all’accattonaggio. Lo sportello della famiglia è un’altra iniziativa in cantiere, oltre a definire apposite convenzioni con cinema, pizzerie, teatri, parchi tematici per organizzare serate a cadenza settimanale economicamente accessibili.
CASA. L’Agec ha già modificato il regolamento del bando di concorso regionale per assegnare case popolari, dando la precedenza, nel punteggio, ai cittadini residenti nel Comune di Verona e alla coppie anziane. Sul fronte casa, il principale impegno della giunta Tosi è però quello di diminuire l’aliquota dell’Ici (Imposta comunale sugli immobili) sulla prima casa, per arrivare progressivamente a eliminarla. Il programma prevede fra l’altro un piano pluriennale di locazione a lungo termine, favorendo la partecipazione dei costruttori privati ai programmi di locazione a canone convenzionato.
SERVIZI SOCIALI. L’amministrazione Tosi intende privilegiare negli interventi di sostegno le donne sole con figli a carico, anziani in difficoltà, portatori di handicap e bambini, tutelando in primis i cittadini italiani residenti a Verona.
Sul versante dei cittadini extracomunitari, la linea (espressa citando un articolo di Magdi Allam) è quella di far rispettare le regole in vigore nel nostro Paese e di promuovere anche una cultura dei doveri, oltre che dei diritti, controllando di centri di aggregazione, come laboratori di kebab e phone center (controlli già attuati, presente il sindaco stesso). Negozi che possono essere considerati a rischio e che, si dice nel programma di Tosi che punta su sicurezza e ordine pubblico, "creano quell’alone di negatività che poi reca danno in primis proprio a quegli extracomunitari regolari che hanno accettato un’integrazione".
La mia riflessione:
La giunta Tosi si é imposta una certa rotta e di certo la sta mantenendo. Per quanto sia contrario devo ammettere che per lo meno il nostro Flavietto è stato di parola e sta bene o male svolgendo tutto ciò che in campagna elettorale aveva dichiarato di voler fare.
Detto questo non si può lasciare passare delle decisioni e delle trovate che nulla hanno di democratico e libero (termine molto caro agli amici padani)!
Ad esempio:
"L’Agec ha già modificato il regolamento del bando di concorso regionale per assegnare case popolari, dando la precedenza, nel punteggio, ai cittadini residenti nel Comune di Verona e alla coppie anziane."
"L’amministrazione Tosi intende privilegiare negli interventi di sostegno le donne sole con figli a carico, anziani in difficoltà, portatori di handicap e bambini, tutelando in primis i cittadini italiani residenti a Verona. "
Questo, brevemente, significa discriminare! Perchè i cittadini Veronesi dovrebbero avere vantaggio su cittadini stranieri regolari (e cioè che LAVORANO per lo Stato Italiano o per privati Italiani)?? Perchè a parità di reddito, di figli, di condizione sociale dovrebbero avere precedenza cittadini veronesi non lo capisco, o meglio lo capisco, ma non lo digerisco! Ancora una volta si privilegia la FORTUNA di essere nati in un posto piuttosto che in un altro e si dimentica la tanto acclamata MERITOCRAZIA! Desolato, non condivido chi vuol far passare l'idea che Veronesi siano meglio di altri per principio!
20 agosto 2007
Ora a Verona c’è un problema in più
Oggi, con l’intervento di polizia e carabinieri, ma con l’assenza dei vigili urbani, il fatiscente fabbricato di via Perini è stato posto sotto sequestro preventivo ed il centro sociale "La Chimica" è stato sgomberato.
Si conclude, quindi, il lungo processo iniziato già sotto l’amministrazione Zanotto ed ampiamente annunciato nella campagna elettorale di Tosi.
La passata amministrazione non era riuscita a portare a termine il suo disegno anche perché non compatta al suo interno e la nuova ne ha fatto un segno distintivo della sua natura repressiva e marcatamente di destra..
E’ così risolto un problema della città?
Nemmeno per idea, anzi, a mio parere, oggi, Verona ha un problema in più.
Infatti nell’ex scuola materna di Borgo Santa Croce, da anni era avviata un’esperienza di aggregazione giovanile, autogestita e molto partecipata con la quale si può essere più o meno d’accordo, ma che credo sia sbagliato ignorare o, peggio, reprimere.
Se poi il problema stava nel fatto che lo stabile fosse occupato, tutti sanno che la questione era facilmente superabile perché era matura la possibilità di un accordo tra le parti per regolarizzare la situazione.
Adesso non c’è più nemmeno l’alibi dell’occupazione illegale di uno spazio pubblico ed è ancora più evidente l’assoluta insufficienza della politica comunale a favore dei giovani, della loro espressione ed aggregazione.
Ancora una volta un bisogno legittimo come quello avanzato dalle giovani generazioni viene negato e represso.
Non è la prima volta che il centro sociale cittadino deve ricominciare il suo cammino e mi auguro che, anche questa volta, riesca a farlo pur nella nuova situazione.
Alla città rimane il problema di come rispondere alle istanze giovanili e rendersi conto che le politiche repressive, come quelle della nuova amministrazione, sono solo palliativi e non risolvono i problemi, ma li incancreniscono e li accrescono.
Rifondazione Comunista è impegnata perché questa musica cambi e chiede, a quanti sono disponibili, di fare in modo che nasca, in città, un’opposizione anche sociale all’amministrazione Tosi che, in perfetta coerenza con la sua natura, colpisce gli effetti, ma non le cause dei problemi e sa essere forte con i deboli, ma debole con i forti.
Fiorenzo Fasoli
Segretario provinciale di Rifondazione Comunista.
16 agosto 2007
Sondaggio Numero 1
I votanti sono : 26.
Il sondaggio chiedeva : Cosa ha permesso a Flavio Tosi di avere un cosi largo consenso alle amministrative?
Le percentuali dicono :
- il 42,31% afferma che la vittoria é stata merito dell'incompetenza di Zanotto, insomma volenti o nolenti Paolo Zanotto ha firmato la fine della sua carriera ricandidandosi.
- a pari merito il 15,38% dei votanti credono che da una parte la vittoria netta di Flavio Tosi é dovuta alla sua politica seria e "con le palle", dall'altra la stessa percentuale crede che la maggioranza della popolazione veronese sia xenofoba e razzista e ció avrebbe contribuito a realizzare il loro sogno di avere un sindaco-sceriffo.
- il 7,69% dice simpaticamente che il tutto é dovuto al detto: "...Veronesi tutti matti!". Sempre al 7,69% un'altra parte dei votanti pensa ad una vittoria piú sportiva che politica: "Tosi ha vinto parché l'é un butel della curva"
- ed infine, ancora a pari merito, abbiamo un voto per queste tre risposte : "Ha vinto per il crescente malumore di fronte ad una politica poco vicina cittadini", "perché é il veronese medio" e "perché l'é un brav butel!"
Commento personale:
Non c'é dubbio che i cittadini veronesi abbiano preso le distanze da Zanotto e gli abbiano preferito una persona di maggior carisma e di maggior "visibilitá". Gli slogan leghisti hanno evidentemente fatto effetto, e tirare in ballo, ogni volta questo fosse stato possibile, come radice di ogni male veronese/italiano la presenza "passiva" ( la disoccupazione o l'occupazione.. ) o "troppo attiva"( atti di delinquenza ) di stranieri provenienti da qualunque nazione, purché "inferiore" alla nostra, ha convinto tutti a dare una spinta estremista e reazionaria ( ..certo non uso il termine "rivoluzionaria".. ) alla politica della cittá scaligera. Le accuse di razzismo e xenofobia non sono bastate ad evitare la sua presa di potere e questo mi porta innanzi a due possibili spiegazioni : i veronesi hanno sentito e sentono tutt'ora una paura del diverso sopra la media italiana e l'ideologia padana non ha fatto altro che incrementare questa avversione per il prossimo, d'altra parte l'organizzazione, l'efficienza ed i fondi vicini alle realtá politico-sociali dinnanzi all'emigrazione forse non sono state all'altezza delle aspettative veronesi. Forse esse non sono riuscite a cambiare un pensiero comune radicato, fin troppo, nelle terre padane. Una piccola percentuale di votanti parla della vittoria di Tosi come di un successo sportivo ed umano, ma tra questi preferisco chi vota una persona per motivi umani...non strettamente sportivi.
Buon dibattito
14 agosto 2007
La Ue: «L'Italia applichi le leggi sui Rom»
Replica a Prodi che aveva lamentato carenze legislative: «Per l'integrazione delle minoranze etniche le regole ci sono» | |
Un gruppo di rom (Emmevi) |
PROCEDURA DI INFRAZIONE - La portavoce del commissario Ue agli affari sociali, Vladimir Spidla, ha quindi ricordato come «contro l'Italia sia già da tempo aperta una procedura di infrazione proprio per non aver ancora recepito la direttiva europea contro le discriminazioni basate sulla razza e sull'etnia». Bruxelles invita quindi «a a fare di più e al più presto, soprattutto sul fronte della integrazione dei Rom nel nel mercato del lavoro». Il governo italiano - spiegano gli uffici del commissario Ue - ha tempo fino al prossimo 27 agosto per rispondere a Bruxelles sulla procedura di infrazione. A ricevere una lettera formale dalla Commissione Ue, lo scorso 27 giugno, sono stati 14 Paesi: oltre all'Italia, anche Spagna, Svezia, Repubblica Ceca, Estonia, Francia, Irlanda, Regno Unito, Grecia, Lituania, Polonia, Portogallo, Slovenia e Slovacchia.
INADEMPIENZE - A tutti Bruxelles contesta di non aver adeguato la propria legislazione sulla minoranze etniche alle norme comunitarie. Quelle della direttiva "Razza e origine etnica", che l'Ue ha varato nel 2000 e che tutti gli Stati ammoniti non hanno ancora adeguatamente trasposto nel proprio ordinamento. La lista delle inadempienze denunciate dalla Commissione Ue è lunga. Negli Stati messi in mora da Bruxelles non sarebbero infatti garantiti a sufficienza - per minoranze come i Rom o i Sinti - l'integrazione nel mercato del lavoro, la formazione professionale, un'adeguata protezione sociale, l'istruzione. E anche l'accesso ai beni e ai servizi pubblici, compresi gli alloggi. All'Italia, poi, vengono contestati tre punti in particolare: la mancanza di condivisione dell'onere della prova, una limitata protezione contro gli abusi e le ritorsioni, una definizione sbagliata nella legge di molestie razziali.
LA REPLICA DI AMATO - Il ministro dell'Interno, attraverso un comunicato, ha reso noto che «la direttiva comunitaria n. 43 del 2000 contro le discriminazioni etniche e razziali promossa dalla Presidenza Prodi è stata attuata dall'Italia con decreto legislativo n. 215 del 9 luglio 2003. Tale decreto del 2003 è stato ritenuto non soddisfacente rispetto a tre aspetti specifici della direttiva e per questo è stato oggetto dei rilievi sollevati in sede Ue. Si tratta di aspetti che vanno corretti e che, tuttavia, non riguardano la specifica questione dei Rom. In relazione ai Rom - prosegue il comunicato - è vero che l'Italia non ha riconosciuto loro i diritti delle minoranze, che la nostra legge conferisce alle sole minoranze linguistico-territoriali. D’intesa con la Presidenza del Consiglio, al Viminale è in corso da mesi il lavoro preparatorio, al quale stanno partecipando anche le associazioni che rappresentano gli stessi rom, per una conferenza prevista per il prossimo mese di ottobre in vista delle necessarie e giuste iniziative legislative. Una conferenza che servirà anche per cominciare a rimuovere i pregiudizi verso i rom e la generalizzata diffidenza nei loro confronti che hanno indotto sino ad ora ad ignorare il problema».
FERRERO: «SERVONO RISORSE» - Sulla questione interviene nel frattempo anche il ministro della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero: «Al di là delle polemiche strumentali, è del tutto evidente che per affrontare efficacemente la vicenda Rom servono maggiori risorse economiche, anche nazionali, da destinare alle politiche sociali e di integrazione». «La situazione italiana è particolarmente grave - continua Ferrero - perché il governo Berlusconi negli anni scorsi non ha fatto nulla; sia perché a livello comunale accanto ad esperienze splendide, ve ne sono altre indegne di un paese civile».
Tratto dal Corriere della Sera... 14 agosto 2007
7 agosto 2007
Comunicato stampa
La “veronesità”, ovvero il partito del sindaco Tosi e di mons. Zenti
Occorre prendere atto che, in città, il partito dei sostenitori della cosiddetta “veronesità” è in continua espansione ed ormai annovera, tra i propri aderenti, anche personalità di spicco come il sindaco ed il vescovo.
Ma se il primo, da anni, ha costruito proprio su questa questione la propria battaglia politica, il secondo, appena arrivato, l’ha assunta come base di partenza per il suo lavoro.
Infatti, in un intervento sul quotidiano cittadino di qualche giorno fa, mons. Zenti, dopo aver esaltato, perfino con forme poetiche e liriche, lo spirito dei veronesi, arriva a dire che “insieme siamo una potenza”. Peccato però che si dimentichi di indicare contro chi, o a favore di cosa, questa potenza, seppur oggi ancora potenziale, dovrebbe essere impiegata dal momento che, oggettivamente, la giusta battaglia contro l’individualismo ed il corporativismo non può certo assorbirne tutta la capacità d’urto.
Ed allora cos’altro ci sta dietro alle affermazioni del vescovo?
A mio modo di vedere, nel suo argomentare, purtroppo, traspaiono espliciti riferimenti alla società identitaria che, di sicuro divide più di quanto non unisca.
Infatti tutti coloro, vecchi e nuovi, che non sono veronesi “de soca” come ama definirsi il vescovo, come si sentono in una realtà che esalta in maniera così esplicita ciò che a loro non appartiene?
Certo, a nessuno è chiesto di rinnegare la propria identità, ma credo sia perfino pericoloso innalzarne una a modello, inevitabilmente, a scapito delle altre.
Credo che il modo migliore di porsi in una realtà complessa e diversificata come ormai è anche Verona, sia certo quello di presentarsi con il proprio essere, senza infingimenti, ma con lo spirito di incontrare e conoscere chi ha diversi valori ed esperienze da portare, ma identici diritti da affermare.
Penso sia limitante e perfino sbagliato fermarsi ad esaltare il proprio modo di essere perché, in questa maniera, anziché incontrare si finisce per respingere l’altro, il diverso, il portatore di cultura ed esperienze differenti da quelle qui affermate.
Insomma, oggi a Verona c’è più bisogno di identità o di solidarietà, di chiusura o di apertura?
Per me la risposta è chiara ed anzi vorrei che la sensibilità solidaristica, come è chiamata da mons. Zenti, fosse dispiegata ogni volta che c’è un bisogno insoddisfatto e non solo nelle calamità come si può leggere nel suo testo.
Se poi si vuole effettivamente uscire dal provincialismo, allora è indispensabile modificare proprio quel modo di essere che sarà pure speciale, ma di sicuro è anche la madre dell’universalmente riconosciuto provincialismo veronese.
Insomma, secondo me, Verona ed i suoi abitanti sono chiamati, assieme, a costruire il proprio futuro che sarà più roseo e certo, tanto più questa città diventerà terra di incontro, di accoglienza, di reciproco riconoscimento, con una vera unità tra diversi piuttosto che una “turris eburnea” di intoccabile veronesità.
Fiorenzo Fasoli
Segretario provinciale di Rifondazione Comunista
Verona, 28/07/2007
Concordo pienamente con le parole di Fiorenzo. L'esaltazione di una identitá la maggior parte delle volte significa il disprezzo e l'emarginazione delle altre. Estremizzando atteggiamenti di questo tipo non mi é difficile intravedere mostruositá accadute nella Storia ( e non si parla di molti molti anni fa... ): vedete Rwanda ( Hutu - Tutsi ), Armenia ( Turchi - Armeni ), Germania ( non c'é bisogno che ricordi chi... ). Le tradizioni non vengono calpestate se si guarda alla novitá, allo straniero come una fonte di arricchimento personale e collettivo. La solidarietá, l'apertura sono valori indispensabili al giorno d'oggi! Saranno questi i valori che ci permetteranno di trovare la via della pace e della fratellanza. Di certo sindaci sceriffi e monsignori attenti alla "veronesitá" non danno l'idea di una grande apertura...forse é un bene? forse un male?
Opto per la seconda...
23 luglio 2007
Provocazione Irricevibile
Il limite è abbondantemente superato e sottovalutare l'episodio significa non capire che non si tratta di una provocazione, ma di un disegno politico preciso che mira alla diffusione di una cultura autoritaria e antilibertaria, intollerante e razzista per soppiantare i valori della Costituzione e della Resistenza.
Paolo Andreoli
Dichiarazioni della Senatrice veronese del PRCTiziana Valpiana, componente del Direttivo dell'Istituto Veronese per la Storia della Resistenza
Il Consiglio Comunale di Verona ha nominato i 3 rappresentanti di diritto (2 di maggioranza, 1 di minoranza) nell'Assemblea dell'Istituto veronese per la storia della Resistenza.
Sono stati eletti: con 28 voti (quello che lui ha definito 'un plebiscito') Andrea Miglioranzi, esponente del MSI-Fiamma Tricolore, capogruppo della Lista del Sindaco Tosi, con 20 Lucia Cametti di AN (nota alle cronache locali anche per usare una maglietta con la scritta " Dio, Patria, Famiglia. Onore").
Con 11 voti è stato poi eletto per l'opposizione Graziano Perini dei Comunisti Italiani.
Non ci sono commenti a una provocazione così!
Miglioranzi (noto anche per appartenere al gruppo musicale nazista Gesta Bellica), davanti ai giudici che lo hanno condannato ai sensi della legge Mancino (la stessa per cui è indagato e condannato in 2 gradi di giudizio il neo sindaco che i veronesi hanno eletto con il 61% dei voti) a 3 mesi di carcere per propaganda di idee razziste, si è autodefinito, con vanto,"fascista e razzista" .
Il Consiglio comunale ha voluto sfidare con questa scelta sciocca e irridente una Città Medaglia d'oro per la Resistenza.
Tutti i democratici, che non dimenticano la Storia, e non dimenticano chi ha sacrificato la propria vita per sconfiggere il fascismo, sapranno rispondere impedendo che un simile affronto si compia. A livello Nazionale saprà dimostrarsi l'assoluta contrarietà di tutte le associazioni partigiane, democratiche e dei partiti contro una provocazione irricevibile che più che insultante è chiarificatrice del livello di abiezione della maggioranza che governa ora la città di Verona".
13 luglio 2007
La città dello Sceriffo
Ancora un po’ di tempo è trascorso ed ha permesso alla neo-sindaco e alla sua giunta di iniziare a delineare concretamente la politica per Verona: analizziamo dunque i prima provvedimenti.
A scanso di fraintendimenti o critiche circa l’obiettività dei fatti, necessaria in quanto base fissa e certa ovvero punto di partenza comune per un positivo confronto, vi fornisco il testo integrale dell’ufficio stampa del comune.
Sono notizie neutre, o presunte tali, si auspica dunque che almeno il testo di queste non venga strumentalizzato o peggio ancora considerato come insignificante (perché tale sarebbe dunque la politica che li ha prodotti).
Il sindaco Flavio Tosi ha depositato alla Procura della Repubblica del Tribunale di Verona l’atto di denuncia nei confronti del centro sociale La Chimica, per l’occupazione abusiva dell’ex scuola materna di via Perini nel quartiere di Borgo Santa Croce. “Lo stabile tutt’ora occupato –è scritto nel documento- risulta destinato a centro di aggregazione sociale per gli abitanti del quartiere, così come previsto dalla delibera di giunta comunale del 30 novembre 2005, che ha approvato il relativo progetto. Risulta pertanto necessaria e urgente la reimmissione dell’immobile nel legittimo possesso da parte dell’amministrazione comunale per l’avvio dei lavori, che prevedono la demolizione dell’ex scuola e la realizzazione di una nuova palazzina da destinare al nuovo centro di aggregazione del quartiere”. Il sindaco denuncia anche “l’esercizio di attività commerciali abusive nell’area occupata, divulgate dagli organi di stampa come ad esempio la manifestazione Critical Wine, organizzata dal centro sociale in concomitanza con il Vinitaly”.
La legalità è un principio cardine non solo del nostro ordinamento ma anche del vivere comune.
Il rispetto delle regole è il presupposto di ogni sociètà e non si può certo accettare il carattere cedevole di esse alle esigenze del singolo.
L’occupazione abusiva di un edificio pubblico costituisce una violazione della legge e in quanto tale far sorgere inevitabilmente delle responsabilità per l’illecito.
A questo proposito il sindaco Tosi ha utilizzato la forma della denuncia contro ignoti per innescare i procedimenti giudiziari.
Tutto ciò è lecito ma il dovere del sindaco, come di ogni amministratore o nel suo piccolo anche ogni capo-famiglia, non è trovare una soluzione bensì la soluzione migliore.
Lo spinoso problema è stato affrontato politicamente nel modo peggiore possibile.
Con questo atto il sindaco non ha operato da politico bensì da padrone del pubblico che chiede tutela per la sua proprietà violata. L’aspetto più riprovevole non è tuttavia questo.
Il centro sociale La Chimica è storicamente schierato a sinistra e questo sgombero rientra chiaramente in un’ottica vendicativa. Certo, era nel programma di Tosi sin dall’inizio, infatti è un atto che porta ad aggravare la frattura di quelle frange estreme della gioventù veronese che , ahimè e ahiloro, non perdono occasione di provocarsi e scontrarsi anche violentemente dando vita a risse.
Non voglio entrare nel merito di questi atti di cronaca e mi limito a denunciare l’idiozia di coloro che affrontano con le mani i temi della politica, convertendo, con approccio violento da hooligans, la dialettica in muro contro muro ideologico.
Mi pare però inevitabile qualificare, alla luce di questa realtà, come irresponsabile qualsiasi atto che provochi ulteriore tensione. Non sostengo che Tosi avrebbe dovuto ignorare il problema, come colpevolmente ha fatto l’amministrazione Zanotto, bensì affrontarlo in diversa maniera.
Come?Ad esempio anche solo convocare i responsabili del centro sociale sarebbe stato un atto di civiltà politica dovuto. Per quanto situato abusivamente in quell’edificio, il centro sociale è una realtà del comune di verona a cui fanno capo decine di persone che sono a tutti gli effetti cittadini come gli altri. Troppo comodo liquidare la questione così! Forse si è ritenuto (colpevolmente) uno sforzo vano , ma siamo certi che i modi adoperati non siano da giustificare dalla connotazione politica della controparte. Sicuramente non c’era il timore di perdere voti.
Il sindaco Tosi firma l'ordinanza contro la prostituzione 02/07/2007
Il sindaco Flavio Tosi ha firmato oggi l’ordinanza “finalizzata ad una maggiore sicurezza stradale” per stroncare l’esercizio della prostituzione sulle strade della città.L’ordinanza, che interessa l’intero territorio comunale, è stata trasmessa a Prefettura, Questura, Comando provinciale dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, Polizia provinciale di Verona.Entrerà in vigore fra 15 giorni a partire da domani, dopo il periodo di esposizione all’albo pretorio comunale.In base all’ordinanza “in tutto il territorio del Comune di Verona è fatto divieto a chiunque di fermare il veicolo per contrattare sulla pubblica via prestazioni sessuali a pagamento”.“Scopo dell’ordinanza è quello di multare chi contratta prestazioni sessuali- spiega il sindaco Flavio Tosi- con l’intento di colpire soprattutto nelle zone dove maggiori sono il degrado e il disturbo causato ai cittadini dalla presenza del fenomeno della prostituzione”. “Verranno di conseguenza intensificati i controlli delle Forze dell’Ordine nei quartieri cittadini -continua il sindaco- e verrà installata un’adeguata segnaletica stradale per informare i clienti delle lucciole del divieto in vigore”.“Se l’interessato –specifica il testo dell’ordinanza- è a bordo di un veicolo, la violazione si concretizza nella “fermata del veicolo” per richiedere informazioni, ovvero contrattare, ovvero concordare prestazioni sessuali con soggetti che esercitano l’attività di meretricio su strada” o che per l’atteggiamento, l’abbigliamento o per le modalità comportamentali, manifestano comunque l’intenzione di esercitare l’attività consistente nella fornitura di prestazioni sessuali.Consentire quindi la salita sul proprio veicolo “di uno o più soggetti come sopra identificati –specifica il provvedimento sottoscritto oggi- costituisce conferma palese dell’avvenuta violazione della presente Ordinanza”.Per le violazioni alla presente ordinanza saranno applicate le sanzioni amministrative previste dal vigente Codice della Strada (pari a 36 euro), “fatte salve le ulteriori sanzioni penali e amministrative”.
Considero questo provvedimento una iniziativa positiva, in quanto affronta un tema molto delicato, ma anche qui vi sono obiezioni da fare.
Prima di tutto bisogna far presente che una ordinanza di eguale contenuto era stata emanata già in passato e venne respinta dalla Cassazione in quanto atto fuori dalla competenza dell’amministrazione comunale.
Questo rigetto era motivato dalla centralità del concetto di decoro e buon costume. La nuova ordinanza ha lo stesso impianto normativa perciò la sua strada è tutta in salita.
In secondo luogo è grave che non venga nemmeno preso in considerazione il dramma sociale che pesa su questo tema. Non dimentichiamo che la parte debole, e quindi maggiormente da tutelare sono quelle ragazze, spesso minorenni, sfruttate e costrette ad una vera e propria condizione di schiavitù. E’ indispensabile predisporre e potenziare case di accoglienza e reti di tutela per salvare queste persone dai loro aguzzini.
In ultima analisi reputo altrettanto utile e non marginale intervenire anche sul piano dell’educazione : non si prospetta qui un’offensiva moralizzatrice per colpevolizzare i “clienti” ma semplicemente invitare alla riflessione ( non incentrata sulle preoccupazioni del "cliente"ma andando un pò oltre e riflettendo sulle conseguenze, sulla vita altrui e sulla società. ad es. pensando che anche un solo cliente aumenta il giro d’affari di questi sfruttatori…)
Una ventina tra kebab e phone center controllati dai Vigili 07/07/2007
Una ventina di esercizi controllati, quattro sequestri, cinque persone fermate e accompagnate al Comando per identificazione, un appartamento abusivo, un parrucchiere irregolare, borse e altri oggetti contraffatti recuperati.Questo il bilancio dei controlli che Polizia Municipale e tecnici dell’Usl 20 hanno portato a termine ieri, dal pomeriggi fino a sera inoltrata. Via XX Settembre, via Cantarane, via dei Mutilati, via Bassa, Salita San Sepolcro e via Cristofoli i luoghi delle verifiche.phone center, kebab, minimarket e negozi di alimentari sono stati passati al setaccio per verificare il rispetto delle normative specifiche di settore, a tutela sia della salute del consumatore che della sicurezza pubblica.Molte le infrazioni alle norme che sono state riscontrate. Locali in cattive situazioni igienico-sanitarie, mancanza di registrazioni degli utenti dei pc collegati a internet, alimenti malconservati, vie di fuga secondarie per evitare un controllo. Perfino un magazzino interrato trasformato in miniappartamento, in una situazione assolutamente inidonea, oltre ad aspetti più amministrativi come la irregolare protrazione dell’orario o l’esercizio abusivo di parrucchiere all’interno di un negozio di alimentari, in violazione delle norme igieniche.Sono complessivamente otto le violazioni accertate dalla Polizia Municipale per questi aspetti. Probabilmente un’altra decina quelle che definiranno direttamente gli ispettori dell’Usl, in base a tutti gli elementi raccolti. In un esercizio sono stati trovati alimenti conservati a temperatura ambiente (sarebbero dovuti essere in frigo, a massimo 4 gradi).Su tutti i locali controllati ieri sono ora in corso ulteriori accertamenti, per verificare il rispetto delle linee guida stabilite dalla Regione per questo tipo di attività
Sembra una semplice notizia di cronaca ma non lo è.
Il comunicato sottolinea l’azione di controllo della Poizia Municipale e dell’Usl. Niente da commentare: la legalità (cfr sopra) non è contrattabile perciò onore e merito a chi svolge a pieno il lavoro di controllo a tutela della sicurezza dei cittadini.
Questa notizia è però incompleta. I giornali hanno riportato i fatti aggiungendo che tutti questi blitz sono avvenuti in presenza fisica del sindaco Tosi.
Per prima cosa non è compito di un sindaco svolgere azioni di polizia .
A che titolo Tosi partecipava al blitz?
Se a titolo di privato cittadino, è evidente che non è permesso a nessun cittadino compiere o assistere direttamente a queste azione e pertanto era fuori luogo.
Se a titolo di primo cittadino le considerazioni sono due:
1-era fuori luogo,il sindaco è un amministratore e come tale il suo lavoro lo svolge da dietro una scrivania (la massima azione sul campo deve essere una inaugurazione...) , che stia a palazzo Barbieri dunque o altrove necessario per lavorare per la città: improduttivo!
2-politicamente è una azione a mio avviso molto grave. Contribuisce a fomentare polemiche sul facile accostamento, molto strumentalizzato dalla Lega di Tosi (ma non solo), tra immigrati e illegalità. Si alimentano i pregiudizi della gente, i timori di “invasioni barbariche”, che non fanno altro che alimentare la tensione ed aggravare l’emergenza sicurezza (ancora benzina , anziché acqua, sul fuoco). Non posso che giudicare ancora una volta come irresponsabile un tale atteggiamento.
Da questa vicenda emerge chiaramente l’immagine che vuole dare di sé Tosi:
Sindaco Tosi firma ordinanza per decoro e tutela della città 10/07/2007
E’ stata firmata oggi dal Sindaco Flavio Tosi l’ordinanza “finalizzata a tutelare i monumenti e gli spazi del centro storico e dell’intero territorio comunale contro atti contrari al decoro e alla decenza”. L’ordinanza, trasmessa a Prefettura, Questura, Comando provinciale dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, Polizia provinciale di Verona, entrerà in vigore tra sette giorni, dopo il periodo di esposizione all’albo pretorio comunale. “Scopo del provvedimento- ha precisato il sindaco - è quello di impedire fatti e comportamenti che spesso si pongono in contrasto con le norme previste dall’Amministrazione a tutela dell’igiene pubblica e della salute dei cittadini e con il rispetto del decoro della città e della sua immagine.“Per rispondere alle esigenze dei visitatori- ha aggiunto il sindaco Tosi- l’Amministrazione provvederà ad attrezzare aree verdi per la sosta in cui turisti e cittadini potranno consumare indisturbati cibi e bevande”. Sarà vietato - si legge nel testo- “consumare cibo all’ingresso e sulle scalinate di accesso dei principali monumenti, in particolare l’Anfiteatro Arena, il Palazzo della Gran Guardia, Palazzo Barbieri, Castelvecchio, Casa di Giulietta, Tomba di Giulietta, Arco dei Gavi, Palazzi Scaligeri, Domus Mercatorum, l’area antistante tutte le chiese cittadine”. L’ordinanza proibisce inoltre di “gettare carte, bottiglie e qualsiasi altro rifiuto solido o liquido al di fuori degli appositi contenitori; bivaccare o sistemare giacigli; deturpare o imbrattare i monumenti con disegni e scritte; bagnarsi nelle vasche pubbliche ed utilizzarle per il lavaggio di cose e animali; passeggiare o sostare a torso nudo in maniera non decorosa”. I trasgressori dell’ordinanza saranno multati con sanzioni amministrative (comprese tra un minimo di 25 ed un massimo di 500 euro), fatto salve ulteriori sanzioni penali nel caso in cui “i trasgressori rifiutino di cessare il comportamento scorretto”. “I divieti dell’ordinanza saranno resi noti attraverso specifiche segnaletiche”, ha precisato il sindaco Tosi che, in riferimento al provvedimento firmato la scorsa settimana contro la prostituzione sulle strade e che entrerà in vigore nei prossimi giorni, ha ricordato “l’imminente posizionamento di cartelli stradali informativi all’ingresso di tutte le 27 strade di accesso alla città
Tema già trattato ma che merita ulteriore considerazione.
Nutro forti dubbi sulla bontà di questo testo. Vago e impreciso è ancora una volta imperniato sulla nozione di decoro che facilmente si presta a strumentalizzazioni.
E’ fortissimo pertanto il rischio di introdurre regole discriminatorie (solo chi se lo permettere potrà godere della bellezza della città pranzando in un ristorante sul liston o anche lo studente col suo pranzo al sacco?).
A mio avviso l’ordinanza assume un senso solo se viene incentrata sulla sanzione di chiunque, in qualunque modo, rechi danno ai monumenti storici rovinandoli o semplicemente sporcandoli.
Sarò il primo, se dovesse capitarmi, a ricorrere in giudizio per accertare l’indecoroso atto masticatore di un panino al prosciutto privo di residuo sul suolo pubblico…!
Attendiamo comunque evoluzioni e l’attuazione per pronunciarci definitivamente.
Ps. Sembrerò bigotto ma a il mio senso del decoro è ben più offeso nel vedere le mutande (o peggio) della gente che passeggia per strada piuttosto che una briciola di pane contesa tra due uccellini… Con ciò non voglio propsettare sanzioni per culi all'aria ma solo riportare la discussione sui binari della ragionevolezza.
6 luglio 2007
Newsletter!
E' semplice: dovete soltanto inserire nome ed email e autorizzare il trattamento dei dati personali ( non serve a noi, ma a www.mailplanet.it, ossia il sito che ci fornisce questo servizio ), cliccate su "Iscrivimi" ed il gioco é quasi fatto. Vi verrá inviata una email all'indirizzo che avete digitato e voi non dovrete far altro che cliccare sul link, nell'email, per attivare il vostro "account". Fatto!
Da quel momento in poi vi verranno inviate le novitá del blog ( post, sondaggi, iniziative ecc... )
Iscrivetevi numerosi!
5 luglio 2007
Aria di rinnovamento...
Che cosa succederebbe al sistema politico italiano
3 luglio 2007
Non censura, ma MODERAZIONE
Sono rammaricato e dispiaciuto perché credevo che mantenere un certo rispetto ed una certa educazione tra i bloggers fosse, piú che un imperativo, questione di buon senso e/o "decoro", per riportare qualche parola del nostro neo-sindaco.
Siamo stati quindi costretti a moderare i commenti! Questo significa che prima di essere pubblicati dovranno essere letti dagli Administrators, i quali ne consentiranno o meno la pubblicazione, per l'appunto. Questo, evidentemente, costringerá tutti noi a rallentare il normale scorrere dei dibattiti e delle discussioni, punendo ingiustamente chi fin'ora ha letto e commentato intelligentemente il blog.
Augurandoci che prima o poi si possa tornare ad un blog libero da "moderazione" e da IMBECILLI,
vi auguro una buona giornata!
1 luglio 2007
Paura di girare per verona? beh si...
Proprio in questi giorni sono stati denunciati dopo un anno di indagini 17 giovani tra i 17 e i 25 anni che dal marzo del 2006 avevano compiuto delle violenze nel centro città a danni di alcune persone!
Senza soffermarmi sul materiale che è stato trovato nelle loro case (coltelli, spranghe, armi, materiale inneggiante al fascismo..) vorrei porre l'attenzione sulle vittime di queste violenze e sulle motivazioni date!!!
Come era prevedibile molte aggressioni hanno riguardato persone di colore e alcuni giovani di estrema sinistra...unica colpa? frequentare la chimica...(eh si perchè a detta di qualcuno sono più pericolosi i frequentatori di questo posto..ah ah)..
La giustificazione per altre violenze nei confronti di giovani di sinistra? "erano punk..era giusto punirli"...
Non bastano le aggressioni a cittadini di verona ma perfino i turisti sono stati presi di mira..ad un turista con la maglia del lecce hanno chiesto se era un terrone..dopo di che picchiato!! Naturalmente la giustificazione..sempre la stessa..
Certo che credere che il turismo veronese potrebbe risentire della presenza di rom e venditori ambulanti è veramente una ipocrisia..Mi sa che quando questo signore è tornato a casa non ha proprio decantato le meraviglie di verona..voi che dite?
E non è l'unico episodio!!
Una mia amica tempo fa mi ha raccontato di una scena svoltasi in autobus quando due turisti con accento del sud hanno subito sbeffeggiamenti da parte di un nostro cittadino!!
Credo che ai turisti poco importa di via mazzini occupata dai venditori ambulanti..saranno stati di sicuro molto più colpiti da questi atti di discriminazione!!
Uno dei ragazzi coinvolti si è poi addirittura indignato del fatto che le perquisizioni fattte dalla polizia non gli hanno permesso di arrivare in tempo agli esami di maturità e che facendo così rovinano ingiustamente la vita di un ragazzo! Ingiustamente? ma non è lui che ha picchiato delle persone? l'ingiustizia da che parte sta allora?
Questi episodi sono sintomo di una intolleranza verso il diverso dilagante nella nostra città..quello si che mi preoccupano veramente!!!
L'idea di spedizioni punitive programmate ( sono stati ritrovati dei video con immagini di pestaggi per imparare le "tecniche") mi fanno davvero pensare che a girare per verona c'è da aver paura!!
Non aggiungo nient'altro..credo che l'indignazione basti!
28 giugno 2007
Pari Opportunitá
Alla domanda della giornalista Alessandra Galetto per L'Arena: "Infine le Pari Opportunità, che vanno, questa volta, a un uomo. Saranno comunque tutelate alla pari?"
Il neo-assessore alle pari opportunità, Vittorio Di Dio, risponde: "Noi (e dico noi riferendomi alle vicende del mio partito AN) che siamo stati lungamente discriminati nella storia politica italiana, abbiamo finalmente le Pari Opportunità! E' una battuta, ma solo in parte. E vorrei chiudere su questo tema con un'altra battuta, altrettanto vera. Parlo come uomo: negli ultimi anni le donne hanno sempre avuto una parola in più rispetto agli uomini. Ora che le Pari Opportunità le ha un uomo, finalmente non saranno più dispari".
Interpellata in diretta su Radio Verona e sollecitata a un commento dal Forum politico delle donne ho risposto con la nota che diffondo:
P.S. Ricordiamoci che la nuova amministrazione ha scelto soltanto UNA donna nella giunta... ( Articolo di Stefania Bozzi )
27 giugno 2007
LIBERTÁ E' PARTECIPAZIONE!
Da quando il blog é stato inaugurato, ho letto piú di una tipologia di critiche a noi amministratori. Alcune di esse riguardavano la nostra presunta volontá di creare indignazione di fronte al programma elettorale e al retroscena storico e giudiziario del nostro neo-sindaco. Altre invitavano noi utopisti ( di sinistra ) ad essere realisti e pragmatici. Altre ancora ci criticavano di dare vita a dibattiti "inutili". MA quelle che sicuramente hanno creato profondo dispiacere, quasi dolore, in me sono state quelle conclusioni della serie : "Non ci si puó fare nulla, é cosí e sará sempre cosí" o "i politici fanno i propri interessi e non gliene importa nulla del bene comune" o "E' meglio accontentarsi..."
A questo proposito volevo dedicarvi questa canzone, di Giorgio Gaber, sperando che possiate, voi figli del "E cosí sia..", rendervi conto, forse, che arrendersi e vivere pedissequamente senza meta la propria vita é la cosa piú triste che possa capitarvi!!
Qualcuno era comunista
Qualcuno era comunista ( video )
Non é una questione di essere comunisti o meno, é semplicemente questione di capire il nostro valore UMANO, POLITICO, SOCIALE... detta alla Gaber: di non arrivare al punto di avere "due miserie in un corpo solo"! La speranza in un mondo migliore, in una politica diversa, in una vita migliore deve passare da noi, perché siamo noi il mondo, siamo noi la politica, siamo noi la vita! E' questo sogno, questa utopia se volete chiamarla cosí che ci permette e ci permetterá di andare avanti, portando avanti pensieri, idee, posizioni, lotte, proteste, contestazioni, successi!
Non accontentatevi...perché anche se penserete di "godere", in fondo avrete solo fatto un passo in piú verso la rassegnazione...
Con l'augurio di riattivarvi,
Buona serata e buon blog a tutti!
Kebab, sei unto, fuori di qui!
Premessa : Tanti scriveranno che é un'argomento banale, che é inutile discuterne perché poco significativo ( come hanno scritto per la foto di Pertini-Napolitano ) ecc... Rendetevi conto, peró, che é il nostro sindaco a ritenere queste questioni di massima importanza ed urgenza, non noi! Noi ne discutiamo.. e credo sia piú che leggittimo!
Presentata l'ordinanza del sindaco Tosi. Nel mirino abusivi e "pic-nic" in centro.
Il sindaco Favio Tosi precisa i contorni dell'iniziativa che intende avviare, nei prossimi giorni, con un'apposita ordinanza, per preservare il "decoro" della cittá. Ma rassicura subito: "Agiremo con il buon senso, senza eccessi repressivi, il provvedimento non punirá chi mangia un gelato, un panino o sorseggia una bibita per strada. Altra cosa, peró, é consumare un maxi panino o pasteggiare in maniera plateale in luoghi particolarmente significativi come piazza Brá, il vallo dell'Arena o la scalinata di Palazzo Barbieri. Nel salotto di Verona certi spettacoli non dovranno piú esserci."
Inoltre una consultazione con esercenti e commercianti, continua il sindaco, precederá il giro di vite contro il commercio abusivo in centro storico di articoli dai marchi contraffatti: "Sanzioni a partire da 500 euro". E spiega: "Da una parte continueremo con le azioni di repressione del fenomeno, con pattugliamenti e controlli sui venditori. Dall'altra agiremo per eliminare la domanda perché se nessuno compra, nessuno vende. E' la stessa filosofia che intendiamo seguire nella lotta alla prostituzione sull'esempio di Padova, con multe ai clienti".
Il sindaco leghista, tra l'altro, ha illustrato il suo piano anti abusivi in prefettura, al Comitato per la sicurezza. "Nella riunione", fa sapere, "si é fatta una ricognizione sulle questioni aperte: la situazione di Veronetta, il centro sociale "La Chimica", le ex Cartiere, il campo Rom di Boscomantico"
Il mio pensiero:
Carissimi concittadini, maxi panini, pizza, kebab, ( hamburger? ), piadine sono bandite dalla piazza! Non si dovrá piú consumare e rifocillarsi nel centro storico, pena: multa!
Personalmente, dopo aver preso conoscenza e coscienza dell'ordinanza, mi sono subito chiesto a chi quest'ultima potesse rendere vantaggio e a chi svantaggio; sí perché la necessitá e l'urgenza di leggiferare per paura che il "decoro" ( sentendo poi parlare di "decoro" non riesco a non reimmaginarmi la famosa perla di Pontida... ) di Verona venga calpestato, anzi sporcato, io non le avevo mai percepite fino ad oggi! Quindi mi sono chiesto:
- Quali sono i cibi forzatamente ( per mancanza di tavolini e/o spazi per sedersi e mangiare o perché semplicemente cibi da asporto ) da asporto??? Vediamo, sono i gelati, le patatine, i panini, i kebab, le bibite, in qualche caso la pizza e piadina.
- Quali sono i cibi giá esclusi ( dalle repressioni culinarie ) dal sindaco? Sono gelati, bibite, panini ma non maxi panini!
- Quale puó essere la categoria che piú sta antipatica ai leghisti?? Ehm...Il McDonald's? no... Lo Spizzico? no... Kebabbari??!! Lascio a voi la risposta...
- Quali possono essere le vere cause "indecorose"?? Beh, secondo me ognuno di noi dovrebbe buttare in appositi cestini carte cartacce lattine e quant'altro, indipendentemente da ció che ha mangiato! Indecoroso é versare bibite gassate su panchine o semplicemente per terra ( sapete che appiccicoso poi! ), ma le bibite sono consentite! Indecoroso é sicuramente sbrodolare maionese ketchup o salsine varie per tutto il centro ( peró questo dovrebbe valere sia per il centro che per il resto della cittá ) e dovremmo abolire perció non solo maxi panini, pizze, piadine e kebab, ma pure mini panini, gelati e magari anche pasticcini!
Insomma e' assurdo, io non ho mai lasciato a terra rifiuti e non mi permetterei mai di farlo, ed invece il nostro sindaco si permette di dirci quello che dobbiamo mangiare e dove lo dobbiamo mangiare! Negare che la categoria dei "Kebabbari" é quella piú a rischio é da ipocriti! E negare l'ipocrisia ostentata in questa ordinanza é da "non-vedenti"! Con quale criterio hanno deciso cos'é giusto mangiare e cosa no? Pranzare per tanti significa un panino e via di ritorno a lavorare in ufficio o in biblioteca a studiare ( dove non si puó mangiare ). Se davvero avesse voluto fare una cosa seria, poteva benissimo controllare chi sporca lasciando rifiuti e resti di cibo su gradinate, panchine o scalinate... e mi sembrava una cosa tutto sommato sensata! Ma chiamando in causa la questione "PASTO" non si puó che pensare ad un atto vile di ipocrisia contro il cibo da asporto! Questi sono provvedimenti che renderanno Verona piú chiusa e ne soffrirá pure il turismo.
Riporto il commento di una straniera ( inglese ):
"I locali qui sono too expensive, troppo costosi. Preferiamo non perdere tempo e denaro per il cibo. Uno spuntino veloce e si riparte a visitare le molte cose belle che questa cittá ha da offrire. Da noi non é cosí, c'é piú libertá, ma non per questo piú sporcizia."
Ebbene sí, é corretto, non perché si danno piú libertá che di conseguenza sopraggiunge il caos e si diffonde il male! E' una questione di educazione, di rispetto nel vivere insieme e non di mangiare un mini panino piuttosto che un kebab!
Spero condividiate questa tesi.
E qui mi ricollego al discorso prostituzione. Attenzione voi pervertiti ansiosi di veder arrivare un'altra lunga notte per assaporare la lussuria in tutte le sue forme! Prossimamente sarete perseguibili e potrete ricevere tante tante multe! Una domanda a voi lettori: e' meglio costringere le persone a non fare una cosa o ad insegnarle che forse quella cosa non va fatta ( se é vero che non va fatta... ) ? Reprimiamo tutto, copriamo le gambe alle tavole, perché potrebbero indurci in tentazione! Ma sono tutte assurditá! Il proibizionismo, a mio parere, NON FUNZIONA E NON POTRA' MAI FUNZIONARE!!
Concludo dicendo che sia nel caso della prostituzione che in quello del commercio abusivo bisogna stare attenti a suddividere le colpe: siamo proprio sicuri che prostitute e vucomprá siano in quella situazione per loro INTENSO ED APPASSIONATO volere? Invece di proibire e multare chi "compra" perché non si va a cercare ( e quindi ad aiutare seriamente togliendo in modo legale e democratico prostitute e vucomprá dalla strada ) chi sta dietro e sfrutta questi "lavoratori"???
*dall'Arena di oggi...
26 giugno 2007
Le regole del gioco e il pericolo da scongiurare
Con questo post vorrei esporre il mio punto di vista e cercare di allargare le prospettive delle tematiche affrontate. Ritengo infatti che lo strumento dei commenti sia utile per scambiarsi opinioni e pronte risposte ma sia carente nel suo complesso perché non permette di trarre una sintesi. Poiché questo blog è nato per affrontare i problemi, credo sia onere ed onore degli administrators cercare di dipanare la matassa. Sia chiaro che non si vuole qui elaborare o estrapolare dal contesto gli spunti fornite bensì darne una possibile, personale e certamente criticabile (vi invito a collaborare...) interpretazione ed evoluzione.
Si procede dunque…
La critica politica mossa a più riprese e su molte tematiche al neo sindaco Tosi è sempre partita da dati concreti riscontrabili univocamente. E’ chiaro ed evidente che vi sono approcci e posizioni diverse, forse talvolta ideologiche (ma non per questo prive di fondamento), che portano a conclusioni differenti.
Credo che il presupposto per un sano confronto politico stia nel rispetto di regole fondamentali.
La prima di queste è liberare la mente da ogni preconcetto e pregiudizio che non fa altro che distorcere la riflessione scendendo poi nel banale.
Vi invito a questo proposito a rivedere il mio primo post incentrato sul tema destra e sinistra.
Non si pensi che il sottoscritto non abbia una radicata e schierata attitudine politica, anzi proprio partendo da questa muovo il mio pensiero cercando però di essere aperto a qualsiasi considerazione.
Non ho velleità alcuna di essere super partes, chiedo unicamente di svestirsi del linguaggio corrotto che il sistema politico ci ha trasmesso.
Ho infatti la netta sensazione che la sensibilità politica sia stata, nell’ultimo decennio, tradotta in esasperazione partitica e ideologica.
Il linguaggio politico di ogni italiano è saturo di insulti e odiosi riferimenti alla ideologia.
Non si nega la marginale esistenza di comunisti e fascisti nel panorama politico italiano, ma si vuol sottolineare come gli strumenti di propaganda politica abbiano oltrepassato non solo il limite della liceità morale, bensì anche quello della decenza.
E allora, poiché siamo anche noi artefici del nostro futuro perché non tentare di cambiare binario abbandonando i luoghi comuni e scegliendo la strada delle idee?
Veniamo al concreto…
Le critiche più feroci di questo blog riguardano, come è naturale, Flavio Tosi. Potrei lungamente annoiarvi con una analisi dettagliata del perché il veronese medio ha scelto Tosi ma per evidenti ragioni di economia ed utilità non mi dilungo.
Le motivazioni della sconfitta le dovranno cercare le parti politiche sconfitte che mi auguro fortemente prendano coscienza della sonora batosta per ripartire dai propri errori (si auspica senza incorrere nel disfattismo o nel patetico lagnamento della distribuzione delle colpe).
Ora Tosi è il sindaco di Verona e a lui e alla sua giunta spetta l’ardua compito di governare la città.
Si parte quindi da una tabula rasa, la condizione ideale per giudicare l’operato politico.
Ora sono passati quindici giorni e qualcosa già si è visto.
I fatti sono :
Al primo consiglio comunale una maggioranza schiacciante è riuscita con molta tribolazione, causa dissidi interni di ribelli forzisti, ad eleggere il presidente del consiglio comunale.
Inoltre il primo atto ufficiale del Sindaco di Verona è stato annunciare alla stampa locale e nazionale il cambio dell’arredamento del suo ufficio.
Mi pare evidente che pur essendo passato così poco non si possa fare a meno di avere i primi dubbi.
Gli imminenti provvedimenti, annunciati dallo stesso sindaco, saranno il diminuire gli stipendi percepiti dall’amministrazione (siamo fiduciosi, senza ironia) ma purtroppo anche il cambiare i vertici delle aziende “municipalizzate” (si veda a riguardo il recente post del 15/06) e l’introduzione di multe per coloro che consumeranno pasti al sacco nei pressi dei monumenti (ad es. mangiare un kebab sulle scalinate di palazzo barbieri…si può discutere l’opportunità ma di certo non si può dire coerente con “Ridiamo Verona ai Veronesi…” ).
A quanto pare nemmeno il recente futuro è poi così roseo…
Nessuna minaccia o insulto a chi ha votato Tosi ma che sia chiaro:
NESSUNO, di quel 68%, PUO’ SOTTRARSI AL MERITO/RESPONSABILITA’ DI ESSERE SUO ELETTORE.
La responsabilità dell’elettore non cessa al momento del voto.
Questo atto, massima espressione politica del cittadino comune, crea un legame forte tra elettori ed eletto. Le conseguenze che ne derivano sono la forza e la legittimazione dell’eletto e la continuativa responsabilità del suo sostenitore.
Con ciò voglio togliere ogni presupposto alle presenti o future dichiarazioni tipiche della frangia politica da cui proviene Tosi (mi si conceda questa presupposto come assunto per vero in quanto nasce però dall’esperienze vissuta a fianco di innumerevoli di questi pensatori…):
IL QUALUNQUISMO!!
Si credo che il problema di fondo sia proprio questo. Facciamo una prova.
Letto questo post provate a commentare i fatti esposti circa i provvedimenti della Nuova giunta.
Qualsiasi cosa scriviate è ben accetta ma che sia chiaro, ripeto, non mi si dica
“ L’ho votà… ma tanto iè tutti stessi…” perché allora significa veramente privare di significato e coscienza politica il voto che avete attribuito.
Non bisogna mai perdere coscienza del valore delle proprie azioni anche se può sembrare relativo nella politica. In fondo non è solo delle nostre scelte che dobbiamo rispondere?
Per quanto riguarda la polemica calcistica, da calciatore e tifoso non posso che sintetizzare con dell’humor very british ma che fa pensare….
“Gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e perdono le guerre come se fossero partite di calcio.” (Winston Churchill)
20 giugno 2007
Sindaco Verona contro Napolitano - Tosi mette in comune la foto di Pertini (TgCOM)
Nel suo primo giorno da primo cittadino di Verona il leghista Flavio Tosi ha deciso di modificare l'arredo delle principali stanze di palazzo Barbieri, sede del Comune scaligero. Sostiene di non riconoscersi in Giorgio Napolitano Capo dello Stato e ha già ordinato al poligrafico dello Stato, per il suo nuovo ufficio da primo cittadino di Verona, il ritratto di Sandro Pertini "figura amata da tutti gli italiani nella quale mi riconosco di più".
''La richiesta e' stata fatta - ha spiegato oggi Tosi - dobbiamo attendere i tempi tecnici del Poligrafico dello Stato, poi Pertini ci guarderà ancora dai muri''. ''Per i Comuni non esiste nessun obbligo di esporre la foto del Presidente della Repubblica - indica ancora il sindaco di Verona - l'obbligatorieta' esiste esclusivamente per Questure e Prefetture. Per le amministrazioni comunali e' solo una prassi istituzionale''. Secondo Tosi, nel suo ufficio potrebbero apparire ritratti inusuali. ''Paradossalmente - precisa il primo cittadino - potrei appendere alla parete dietro alla mia scrivania anche l'immagine di Bossi o che so, di Galan. Del resto in Comune ho anche fatto esporre la bandiera del Veneto accanto a quella nazionale e della citta'''. Ma l'esponente del Carroccio, attuale assessore regionale alla Sanita', carica che sta per abbandonare per incompatibilita', non si ferma alla sostituzione dell'immagine del presidente della Repubblica, di cui riferiscono oggi da alcuni quotidiani. ''Ho modificato - racconta ancora - mettendolo in posizione piu' centrale anche la collocazione del crocifisso e ho fatto appendere anche il ritratto di Benedetto XVI che prima non c'era''.