20 dicembre 2007

Squadrismo in salsa scaligera




La storia di questa città racconta inequivocabilmente l’esistenza di un malessere sociale diffuso con un denominatore comune che parla di esasperazione identitaria , che spesso prende la forma dell’odio e della violenza fisica, che spesso si ammanta di coperture culturali e di connivenze politiche, che sempre si esprime con la matrice dello squadrismo e del fascismo più becero.
Negli ultimi dieci anni si è verificato un vero e proprio stillicidio di aggressioni, pestaggi, spesso con catene e coltelli, di cui l’episodio di sabato sera è solo l’ultimo inquietante atto. Noti i protagonisti, nota la loro appartenenza, noto soprattutto il contesto da cui provenivano; qualche ora prima sfilava per le vie del centro la fiamma tricolore, lanciando gli slogans più truci: “zecche di giorno, infami di notte”; “siete infami come i partigiani” “Se non li fermate voi ci penseremo noi”.
Nulla di nuovo, se non per l’intima presenza del sindaco e di alcuni assessori e di altri esponenti di partiti della maggioranza. Questo sindaco ha sempre avuto un rapporto diretto con l’estrema destra scaligera, come dimostra il fiammifero Miglioranzi capogruppo della lista Tosi, scandalosamente proposto come rappresentante del comune all’istituto storico per la resistenza.
Un tentativo, provocatorio e spudorato, di alimentare il revisionismo storico “istituzionale” tanto caro alla lega e ai fascisti. Ma ancor più grave è il revisionismo storico “sociale”- compiuto nelle ultime settimane dall’estrema destra, e avallato dalla maggioranza- di stravolgere le dinamiche sociali della nostra città: l’utilizzo strumentale dell’aggressione del militante della ft, attribuito a ragioni politiche, nella totale assenza di prove (si presume sia una vendetta personale), e l’imprudenza consapevole con cui tale versione è stata accolta da Tosi & co, dimostrano che il progetto è quello di alimentare la logica degli opposti estremismi, a beneficio d’un’unica parte politica. Attenuare le differenze tra soggetti antitetici, diversi anche e soprattutto nelle pratiche della politica; annacquare i fatti più clamorosi, che hanno fatto conoscere Verona come città razzista e laboratorio delle nuove destre: questo il progetto, intimamente sovversivista, del ceto politico che ora amministra la città.

Non ci stancheremo di ricordare chi sono stati e chi sono tuttora i Miglioranzi, i Castorina, i Puschiavo…

E ancora una volta qui ribadiamo che le politiche basate sull’odio “geografico” (L’Arena ne è lo specchio consapevole, una vera scuola delle coscienze!), così come la cancellazione di ogni avversario politico, intraprese e cullate da questa amministrazione, hanno dato cittadinanza agli istinti più aggressivi, armando la mano di chi pensa di perseguire gli stessi obbiettivi con modalità diverse: chi vive la strada agisce diversamente da chi abita i palazzi del potere.

“Se non li fermate voi ci penseremo noi”; “non risponderemo di eventuali schegge impazzite”: nel corteo di sabato, pubblicamente, questi signori hanno promesso che qualcuno pagherà.
Il tenore inequivocabile delle loro minacce, combinato con il malcelato sospetto circa i presunti responsabili dell’aggressione di sabato 8 dicembre, è tale da preparare il campo a episodi drammatici: quello di sabato scorso è stato solo un piccolo preludio, forse una prova, in vista di ben altro.
Aspettiamo il morto, come a Milano (Davide Cesare, marzo 2003) o a Roma (Renato Biagetti, agosto 2006)?

Flavio Tosi, sfilando in piazza accanto a Fiamma Tricolore, Veneto fronte skinheads e Forza Nuova e ai loro slogans carichi di minacce, si è assunto una pesantissima responsabilità.

Responsabilità diretta hanno anche quei media che hanno scelto di descrivere la manifestazione di sabato come un’ordinata e pacifica parata, condotta a passo dell’oca marziana.

L’invito a una ben diversa assunzione di responsabilità va anche rivolto a quel centrosinistra, che troppo spesso si è girato dall’altra parte, di fronte ai fatti che noi da anni denunziamo, scegliendo di ripararsi dietro la vuota formula della condanna bipartisan della violenza.

PS. Ci risulta che il camerata Miglioranzi si sia offeso per un saluto ariano a lui rivolto da un cittadino che assisteva al consiglio comunale. Probabilmente, nonostante la momentanea assenza del batterista, la seduta era stata confusa con un concerto dei Gesta Bellica………..


LA CHIMICA, CIRCOLO PINK, SINISTRA CRITICA

14 dicembre 2007