22 aprile 2008

L'Ultimo Imperatore



A grande richiesta scrivo di queste ultime elezioni politiche. Premetto che parlo a nome personale e non del "blog" (che comprende anche tutti gli altri collaboratori). Premetto che le mie considerazioni sono semplicemente frutto di ciò che ho visto, di ciò che ora penso. Premetto che mi aiuterò principalmente della fonte : L'Internazionale (settimanale che traduce e pubblica gli articoli di un gran numero di quotidiani di tutto il mondo sulle vicende italiane, politiche o meno che siano).


Pre-elezioni:

- La campagna elettorale è stata portata avanti, credo di poter dire a nome di tutti, in sottotono e senza un degno faccia a faccia tra i pretendenti. Le facce erano le stesse, gli argomenti delle campagne ancora meno numerosi e meno approfonditi dai candidati rispetto al 2006. Berlusconi, Bertinotti, Fini, Veltroni, Casini, Bossi... sempre i soliti... a dimostrare che la politica non si riempie di giovani, ma rimane vecchia...antica e sessista (se pur con qualche eccezione nella sinistra e nella destra radicale). E' stato uno spettacolo a dir poco desolante, vuoi per il pensiero anti-politico che circola nel nostro paese, vuoi per la delusione in una politica che non ha saputo rendere partecipe i propri cittadini. - I candidati premier hanno dato vita ad un dibattito (bada bene a distanza) fiacco e scarno contenuti-parlando. Veltrusconi ha cercato in tutti i modi possibili di orientare gli italiani al voto utile! Questo tanto acclamato voto utile che poi tanto utile non era (ad esempio per chi ha votato a sinistra consiglio di leggere questo articolo). Veltrusconi si è dannato così tanto per "buttare fuori" dal parlamento partiti come La Sinistra Arcobaleno, UDC, La Destra ed altri che non è rimasto loro (Berlusconi e Veltroni) solo il tempo di far circolare i loro inni, i loro slogan e le loro fotocopie (i programmi). L'Italia si è quindi preparata a votare tra La Destra (voto inutile), PDL (voto utile che premiava coloro i quali non sono coglioni o ottusi..), l'UDC (voto inutile), il PD (voto utile che premiava coloro i quali non avrebbero mai stracciato il programma del proprio avversario), La Sinistra Arcobaleno (voto inutile).

Elezioni del 13 e 14 Aprile 2008:

- L'affluenza a queste elezioni è stata circa del 80% (83% nel 2006). 3 punti percentuali in meno che possono trovare spiegazione in quella che è stata l'ondata Beppe Grillo o in quella che più semplicemente e semplicisticamente è la disillusione degli italiani nei confronti di una politica sempre meno attenta alle loro necessità o attenta, ma incapace di risolvere i problemi. - Questi i risultati delle elezioni:

CAMERA DEI DEPUTATI

SENATO DELLA REPUBBLICA

Dai risultati si evidenzia la chiara e netta volontà degli italiani di creduto e seguito il pensiero del "voto utile". Ciò si evidenzia nella sparizione della Sinistra Arcobaleno (solo Rifondazione Comunista aveva preso il 5 e passa % alla camera e più dell'8% al senato nel 2006), che non ha raggiunto il quorum né alla camera, né tanto meno al senato; nella quasi eliminiazione dell'UDC e nell'assenza in parlamento e al senato de La Destra.

Dice LE MONDE a proposito delle elezioni:

"Il fascino inquietante di un affabulatore"

Pensavamo che gli italiani fossero rimasti scottati dai due precendenti governi di Berlusconi (1994-1996 e 2001-2006). L'Italia non ne era uscita né più grande né più ricca. Ma a quanto pare la seduzione del vecchio miliardario continua a funzionare. Silvio Berlusconi ha vinto facilmente le elezioni del 13 e 14 aprile. Il suo nuovo partito, il PDL, ha una forte maggioranza alla camera e alla senato, con l'aiuto delle Lega Nord. Il movimento estremista di Umberto Bossi ha raddoppiato i suoi voti.

Il ritorno di Silvio Berlusconi è innanzitutto la sconfitta della sinistra. L'ex sindaco di Roma, Walter Veltroni, non è riuscito a convincere l'elettorato centrista, mentre ha tagliato i ponti con la sinistra radicale, cancellata dal parlamento. E non è riuscito a far dimenticare le difficoltà del governo di centrosinistra di Romano Prodi.
L'esecutivo di Prodi si era impegnato coraggiosamente nelle riforme rese indispensabili dai cinque anni di nefasta gestione del centrodestra. Ma ha risvegliato i corporativismi, ha deluso gli alleati comunisti e si è alienato il sostegno di quei piccoli partiti centristi dai quali dipendeva la sua sopravvivenza. Il caso clamoroso della spazzatura a Napoli, di cui non era direttamente responsabile, ha reso evidente l'impotenza dello stato.


Verso il bipartitismo


Berlusconi ha ancora una volta tratto vantaggio dal rifiuto della politica, che non è una specialità italiana, ma che alimenta nella penisola il diffondersi di un populismo di sinistra e di destra. Il suo successo di uomo d'affari e anche i suoi problemi giudiziari tornano a suo vantaggio. Anche se non promette più di fare miracoli - come potrebbero crederci ancora gli italiani? - la sua sfacciataggine lo aiuta a essere convincente.
La notizia positiva di queste elezioni è che, nonostante un sistema elettorale complicato, due grandi forze sono comparse a destra e a sinistra, lasciando intravedere la nascita di un sistema bipartitico. La cattiva notizia è che Silvio Berlusconi dispone, dopo queste elezioni, di una larga maggioranza che gli permetterà di governare per cinque anni. A giudicare dai suoi precedenti, è impossibile non essere preoccupati."


Badate bene che non sono parole mie, ma quelle di uno dei più rispettabili quotidiani al mondo.

Per darvi un'idea magari più globale, mondiale, riporto anche l'articolo del FOLHA DE SAO PAULO (Brasile):

" Due anni fa poco più della metà degli italiani tirava un sospiro di sollievo per la sconfitta di Silvio Berlusconi. Oggi poco più della metà degli italiani ha deciso di riportarlo al governo. Con la vittoria della sua coalizione alla camera e al senato, il magnate dell'informazione ha conquistato il terzo mandato come presidente del consiglio.
Cos'è cambiato dal 2006? C'è stato il governo di centrosinistra di Romano Prodi, composto da un'ampia coalizione che comprendeva cattolici e comunisti. Come spesso succede nella vita politica italiana, l'esecutivo è diventato ostaggio degli interessi dei partiti che lo appoggiavano, affondando nell'immobilismo e nell'inefficienza.

Da quindici anni l'economia italiana cresce a un ritmo inferiore rispetto alla media europea. Sono necessarie riforme strutturali che nessun governo è in grado di realizzare. Ed è poco probabile che ci riesca Berlusconi. Si tratta dello stesso personaggio che, fatta eccezione per qualche piccolo miglioramento al sistema pensionistico e al mondo del lavoro, ha impegnato la maggior parte delle energie a promuovere leggi ad personam per tutelare i suoi affari e quelli del suo partito.

E' stato grazie a queste leggi che il Cavaliere è riuscito a sottrarsi ai processi in cui doveva rispondere delle accuse di riciclaggio di denaro, associazione mafiosa, evasione fiscale e corruzione. Berlusconi 3.0, tuttavia, ha un vantaggio rispetto alle versioni precedenti. Questa volta guida una coalizione formata da tre partiti e con ogni probabilità avrà un governo più stabile.
Finchè in Italia non si sosterrà un programma di riforme per alleggerire la macchina statale, dare più flessibilità al lavoro e aumentare l'età pensionabile, difficilmente l'economia e la politica cambieranno."


Sono solo due articoli, ma ora mi appresto a riportarvi qualche frase tratta da altri quotidiano di tutto rispetto:

Ian Fisher - The New York Times - USA :

"Gli italiani hanno respinto la sobria serietà del capo del governo uscente, Romano Prodi, e in un momento di grande incertezza hanno scelto un uomo che quasi sempre sbandiera in pubblico le sue vicende: gli atteggiamenti clowneschi, gli scandali per corruzione, passando per i rapporti burrascosi con la moglie e con gli alleati fino ad arrivare ai capelli che ricrescono e diventano sempre più scuri."

Le Soir - Belgio :

"La longevità politica di Berlusconi suscita molta curiosità. Un uomo così poco affezionato al bene comune e sempre pronto a difendere i suoi interessi riesce di nuovo a convincere la maggioranza degli elettori. Perché? Berlusconi è un populista, e i populisti non si trovano a proprio agio con l'esercizio del potere. Ma il Cavaliere sì. Forse perché lui e i suoi elettori sono lontani mille miglia dall'idea che abbiamo noi dello Stato e dei suoi servitori. Gran parte degli italiani non crede a quest'idea. In una società in cui trionfa l'individualismo, Silvio Berlusconi interpreta la parte del più "furbo", di chi è più bravo degli altri a tirarsi fuori dalla politica. E dai processi."

Stéphane Bussard - Le Temps - Svizzera:

"Il Cavaliere deve parte del suo successo elettorale alla forte crescita della Lega nord, un partito populista, xenofobo, secessionista e antieuropeo. Ma una cosa è vincere, un'altra è governare un paese in crisi. Gli italiani si sono limitati a bocciare il passato, senza progetti innovativi per il futuro."

The Independent - Gran Bretagna :

"Berlusconi ha il potere di fare le riforme che servono all'Italia. Le farà davvero? Finora si è sempre preoccupato di proteggere i suoi interessi e quelli di coloro che possono aiutarlo. Forse ora cambierà. Ma se non sarà così, l'Italia è destinata ad altri cinque anni di crisi, con la terribile prospettiva che il Cavaliere cerchi poi di farsi eleggere presidente della repubblica per altri sette anni. Facciamo gli scongiuri!"


Potrei andare avanti ancora molto, ma forse non è carino da parte mia rappresentare (anche se non sono mie le parole) il prediletto degli elettori del PDL per quello che è e che solo i mezzi di informazione italiani non sono in grado dipingere come si dovrebbe.

Allora passo ad alcune mie personali considerazioni:

- Io credo, come già detto e ridetto, che la tattica del "voto utile" sia stata spiegata male, slealmente, da entrambi gli schieramenti centrali, PD e PDL.
- Io credo che la scomparsa della Sinistra Arcobaleno e con essa quella di altri partiti oggi fuori dal parlamento (tranne La Destra e tutti quei partiti ancora più a destra che per conto mio sono anti-costituzionali) e dal senato sia un grave segno di omologazione forzata e di annientamento della pluralità parlamentare e non solo. Pensare a battaglie come i DICO, i PACS, il divorzio, le pari opportunità (le Femministe), la lotta alla discriminazione nel senso più generico del termine, l'aborto, il no al nucleare, alla TAV, al ponte sullo stretto, NO VAT e a un'infinità di altre questioni e spalancare gli occhi davanti a questa cruda verità non sarà, ahivoi che non la pensate così, un bene né per me né per voi.
- Io credo che i media abbiano giocato un ruolo determinante in queste elezioni. Io credo che i media abbiano favorito Berlusconi e le sue idiote scenette che non hanno nulla a che vedere con la politica a scapito di gente seria, che per lo meno (giusto o sbagliato che sia) abbia a cuore l'interesse del paese. Mi stupisco ogni giorno di più che gli italiani diano fiducia ad un politico con un passato terrificante. Mi stupisco che gli italiani premino ancora una destra unita (ipocritamente) solo per le tematiche sull'immigrazione (che i media hanno ben volenteri indirizzato in questi due anni a favore di sappiamo chi...).
- Io credo che la bruciante sconfitta della Sinistra Arcobaleno non possa, però, ridursi alla bassa afluenza, al carisma di Berlusconi, al voto utile e ai media, pur vantando insieme una larga redistribuzione dei voti. Io credo che non si possa nascondere il fatto che a nord, la Lega si sia decisamente accapparrata molti voti di operai e lavoratori, che nel 2006 avevano scelto la sinistra radicale. E' un terribile colpo che va, però, compreso e piano piano metabolizzato. La Sinistra Arcobaleno ora cambia dirigenza (finalmente..) e spero dia spazio a giovani (pur essendo sicuramente uno dei partiti che dà maggior spazio a giovani e donne), che possano movimentare l'esperienza e il percorso politico-intellettuale del partito e della vera sinistra!

Buon lavoro a Berlusconi e ai suoi!