7 febbraio 2009

Il pericolo è la destra estrema

Ancora una volta trova conferma ciò che, da tanto tempo, è ampiamente dimostrato.

Nella nostra città c’è uno stretto legame tra le aggressioni violente, a più riprese registrate soprattutto in centro storico, e la destra estrema cittadina, come è confermato il loro collegamento con le frange più esaltate della curva sud dello stadio.

Ormai le forze dell’ordine vanno a colpo sicuro e, caso mai, è da chiedersi come mai le numerose denunce, da più parti avanzate in questa direzione, non abbiano ancora ottenuto il risultato che si prefiggono e sia necessario continuare a registrare fatti così gravi ed inaccettabili.

Ancora una volta è dimostrato che la sicurezza dei cittadini non è messa a repentaglio dai barboni, sbandati, venditori di borse taroccate e migranti irregolari, come continuamente si vuol far credere, ma dai figli di buona famiglia della città.

Giovani legati a quella parte di destra estrema sdoganata dal sindaco Tosi alle ultime elezioni comunali ed assieme alla quale lo stesso sindaco ha marciato nel recente passato.

Finora a far aprire gli occhi a tanti veronesi non sono bastate le tante aggressioni denunciate, né l’assassinio di Nicola Tommasoli contro il quale pure una significativa parte della città ha manifestato.

Allora occorre domandarsi: quanti altri fatti del genere si dovranno ancora registrare perché si capisca che il problema è dentro questa città e non viene dall’esterno di essa?

E’ evidente che per dare risposte credibili alle problematiche, specie giovanili, è ora di abbandonare demagogia e populismo e che è necessario, invece, combattere il bullismo, la soprafazione e l’arroganza divenute sistema.

E’ chiaro che problemi di questa natura non si risolvono con una sequela di ordinanze soprattutto contro i diversi, gli emarginati ed i deboli, ma serve una politica di contrasto con la destra estrema, tanto coccolata negli ultimi anni, ed un’azione forte per favorire accoglienza, tolleranza, rispetto e riconoscimento dei diritti di tutti.

E’ ora di una reazione forte, serve una vera opposizione che purtroppo in questa città manca.

Occorre costruire una Verona città aperta.

Ed è per questo che cogliamo l’occasione per invitare tutta la cittadinanza all’incontro dal titolo: "La città violata.. insicurezza reale, insicurezza costruita, insicurezza percepita: le ordinanze del sindaco di Verona", organizzato per lunedì 9 febbraio alle ore 20.30 presso l’Istituto tecnico Galileo Ferraris dai sottoscrittori dell’appello "Verona, città aperta", ed al quale interverrà il Procuratore della Repubblica di Brescia dott. Guido Papalia.





Fiorenzo Fasoli, Rifondazione Comunista;

Giorgio Gabanizza, Sinistra Democratica;

Graziano Perini, Partito dei Comunisti Italiani



Verona, 05/02/2009