7 luglio 2009

La città che vorrei

Succede che arrivati ad un certo punto, dopo l'ennesima ordinanza del sindaco veronese Flavio Tosi (al momento condannato, per la cronaca, per "istigazione alla discriminazione"), uno si chieda se la prossima restrizione sarà ponderata in base alle necessità e priorità di una città o ancora una volta ideata secondo, a mio parere, la logica di "una politica forte con i deboli e debole con i forti".

E' l'ipocrisia di fondo che non mi piace in queste ordinanze. E' il dire che non si può suonare dalle 22 alle 8 in piazza e poi organizzarci lo spettacolo "la partita a scacchi" che finisce ben oltre le 22 o di lasciare urlare e puzzare di alcol la Verona bene nella vicina piazza delle Erbe. E' vietare di mangiare il panino (o kebab) in luoghi dove non è opportuno bivaccare, e invece permettere che si possano mangiare gelati e bere bibite (tanto per fare due esempi) o che si possa indisturbatamente buttare i mozziconi di sigarette per le piazze del centro storico. E' discriminare i cittadini regolari stranieri (quindi che lavorano e pagano le tasse come tutti noi) dando loro un ordine di priorità inferiore nelle assegnazioni delle case popolari. E' multare i potenziali clienti delle prostitute e non pensare che il problema non si risolve in questo modo, ma si sposta soltanto (in case, appartamenti, boschetti ecc...).

Insomma, tutto ciò sfocia nella fatidica domanda: ma sono queste le priorità di Verona?

- Vorrei una città dove lo straniero venga considerato un'opportunità, non una disgrazia.
- Vorrei una città dove (tutte) le famiglie possano essere aiutate nel momento del bisogno.
- Vorrei una città dove il pregiudizio verso il diverso fosse considerato un capitolo (chiuso) di altri secoli e che, in questo modo, nessun ragazzo coi capelli lunghi e la barba possa venir preso a calci e pugni (e poi drammaticamente ucciso).
- Vorrei una città che desse maggior spazio ai giovani.
- Vorrei una città che sapesse vivere la domenica come un giorno "verde", libera da macchine e motorini, per cercare di respirare un'aria un po' più pulita.
- Vorrei una città che si accorgesse di quanti evasori delle tasse ospita.
- Vorrei una città nella quale la viabilità fosse decente, e non il caos che c'è adesso.
- Vorrei una città nella quale le uniche ronde che girano dovrebbero essere quelle della carità.
- Vorrei una città che la smettesse di prendere "il clandestino" o "il ROM" come capro espiatorio e fonte di tutti i mali.
- Vorrei una città che si preoccupasse dei dodicenni che fumano (è quindi così utile vietare?) e si drogano.
- Vorrei una città che stesse più attenta ai rapporti esistenti all'interno delle famiglie veronesi (azione che permetterebbe di prevenire situazioni di maltrattamento o addirittura omicidi).
- Vorrei una città che si riempisse di verde. Parchi, giardini e spazi lasciati al fiorire del mondo vegetale, indispensabile per la vita umana.
- Vorrei un sindaco che non avesse l'ipocrisia di far parte (o aver fatto parte) di una curva (o per lo meno di una buona parte di essa) xenofoba, razzista, fascista e/o nazista, di essere stato, ad oggi, condannato per "istigazione alla discriminazione" ed esigere successivamente una città decorosa e di classe.
- Vorrei una città dove la CULTURA polverizzasse la PAURA.

E voi? Che città vorreste?

Tratto da fratellipolemici.blogspot.com

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