7 settembre 2007

Il vero cambiamento!

di Enrico Giardini (L'ARENA)


L’avevano chiamato «Il vero cambiamento!». È il programma della coalizione di centrodestra — Lega Nord, Lista Tosi sindaco, Alleanza nazionale, Forza Italia, Udc — presentato in campagna elettorale dall’allora candidato e poi eletto sindaco Flavio Tosi, che l’ha ora sottoposto ai consiglieri comunali. Il documento con le linee programmatiche, con opere e i progetti da realizzare nel corso del mandato amministrativo, dovrà essere votato in Consiglio (la prima riunione post ferie dovrebbe essere giovedì), eventualmente emendato.
I punti cardine, si dice in premessa nel documento, sono «una strategia socio-economica che tuteli e aiuti in primis i veronesi; il coraggio delle scelte da operare per rilanciare la città; la passione per mettere in moto l’entusiasmo e la partecipazione; l’amore per Verona e per i suoi cittadini». Ma ecco i punti salienti del programma. Sulla sua attuazione i veronesi valuteranno se «Il vero cambiamento!» sarà avvenuto o meno.
FAMIGLIA. È il tema ritenuto centrale per l’amministrazione. La maggioranza di centrodestra s’impegna fra l’altro a istituire un contributo economico per i nuovi nati, cittadini italiani e con i genitori in possesso di adeguati presupposti di residenza sul territorio comunale. Altro punto, istituire un servizio Numero verde Sos Infanzia, per tutelare i minori, in particolare stranieri, sfruttati e costretti all’accattonaggio. Lo sportello della famiglia è un’altra iniziativa in cantiere, oltre a definire apposite convenzioni con cinema, pizzerie, teatri, parchi tematici per organizzare serate a cadenza settimanale economicamente accessibili.
CASA. L’Agec ha già modificato il regolamento del bando di concorso regionale per assegnare case popolari, dando la precedenza, nel punteggio, ai cittadini residenti nel Comune di Verona e alla coppie anziane. Sul fronte casa, il principale impegno della giunta Tosi è però quello di diminuire l’aliquota dell’Ici (Imposta comunale sugli immobili) sulla prima casa, per arrivare progressivamente a eliminarla. Il programma prevede fra l’altro un piano pluriennale di locazione a lungo termine, favorendo la partecipazione dei costruttori privati ai programmi di locazione a canone convenzionato.
SERVIZI SOCIALI. L’amministrazione Tosi intende privilegiare negli interventi di sostegno le donne sole con figli a carico, anziani in difficoltà, portatori di handicap e bambini, tutelando in primis i cittadini italiani residenti a Verona.
Sul versante dei cittadini extracomunitari, la linea (espressa citando un articolo di Magdi Allam) è quella di far rispettare le regole in vigore nel nostro Paese e di promuovere anche una cultura dei doveri, oltre che dei diritti, controllando di centri di aggregazione, come laboratori di kebab e phone center (controlli già attuati, presente il sindaco stesso). Negozi che possono essere considerati a rischio e che, si dice nel programma di Tosi che punta su sicurezza e ordine pubblico, "creano quell’alone di negatività che poi reca danno in primis proprio a quegli extracomunitari regolari che hanno accettato un’integrazione".

La mia riflessione:

La giunta Tosi si é imposta una certa rotta e di certo la sta mantenendo. Per quanto sia contrario devo ammettere che per lo meno il nostro Flavietto è stato di parola e sta bene o male svolgendo tutto ciò che in campagna elettorale aveva dichiarato di voler fare.


Detto questo non si può lasciare passare delle decisioni e delle trovate che nulla hanno di democratico e libero (termine molto caro agli amici padani)!

Ad esempio:

"L’Agec ha già modificato il regolamento del bando di concorso regionale per assegnare case popolari, dando la precedenza, nel punteggio, ai cittadini residenti nel Comune di Verona e alla coppie anziane."
"L’amministrazione Tosi intende privilegiare negli interventi di sostegno le donne sole con figli a carico, anziani in difficoltà, portatori di handicap e bambini, tutelando in primis i cittadini italiani residenti a Verona. "

Questo, brevemente, significa discriminare! Perchè i cittadini Veronesi dovrebbero avere vantaggio su cittadini stranieri regolari (e cioè che LAVORANO per lo Stato Italiano o per privati Italiani)?? Perchè a parità di reddito, di figli, di condizione sociale dovrebbero avere precedenza cittadini veronesi non lo capisco, o meglio lo capisco, ma non lo digerisco! Ancora una volta si privilegia la FORTUNA di essere nati in un posto piuttosto che in un altro e si dimentica la tanto acclamata MERITOCRAZIA! Desolato, non condivido chi vuol far passare l'idea che Veronesi siano meglio di altri per principio!

20 agosto 2007

Ora a Verona c’è un problema in più

Oggi, con l’intervento di polizia e carabinieri, ma con l’assenza dei vigili urbani, il fatiscente fabbricato di via Perini è stato posto sotto sequestro preventivo ed il centro sociale "La Chimica" è stato sgomberato.
Si conclude, quindi, il lungo processo iniziato già sotto l’amministrazione Zanotto ed ampiamente annunciato nella campagna elettorale di Tosi.
La passata amministrazione non era riuscita a portare a termine il suo disegno anche perché non compatta al suo interno e la nuova ne ha fatto un segno distintivo della sua natura repressiva e marcatamente di destra..
E’ così risolto un problema della città?
Nemmeno per idea, anzi, a mio parere, oggi, Verona ha un problema in più.
Infatti nell’ex scuola materna di Borgo Santa Croce, da anni era avviata un’esperienza di aggregazione giovanile, autogestita e molto partecipata con la quale si può essere più o meno d’accordo, ma che credo sia sbagliato ignorare o, peggio, reprimere.
Se poi il problema stava nel fatto che lo stabile fosse occupato, tutti sanno che la questione era facilmente superabile perché era matura la possibilità di un accordo tra le parti per regolarizzare la situazione.
Adesso non c’è più nemmeno l’alibi dell’occupazione illegale di uno spazio pubblico ed è ancora più evidente l’assoluta insufficienza della politica comunale a favore dei giovani, della loro espressione ed aggregazione.
Ancora una volta un bisogno legittimo come quello avanzato dalle giovani generazioni viene negato e represso.
Non è la prima volta che il centro sociale cittadino deve ricominciare il suo cammino e mi auguro che, anche questa volta, riesca a farlo pur nella nuova situazione.
Alla città rimane il problema di come rispondere alle istanze giovanili e rendersi conto che le politiche repressive, come quelle della nuova amministrazione, sono solo palliativi e non risolvono i problemi, ma li incancreniscono e li accrescono.
Rifondazione Comunista è impegnata perché questa musica cambi e chiede, a quanti sono disponibili, di fare in modo che nasca, in città, un’opposizione anche sociale all’amministrazione Tosi che, in perfetta coerenza con la sua natura, colpisce gli effetti, ma non le cause dei problemi e sa essere forte con i deboli, ma debole con i forti.


Fiorenzo Fasoli
Segretario provinciale di Rifondazione Comunista.

16 agosto 2007

Sondaggio Numero 1

Eccoci qui.. ho aspettato un pó prima di pubblicare i risultati del primo sondaggio per aver un sufficiente numero di votanti.

I votanti sono : 26.

Il sondaggio chiedeva : Cosa ha permesso a Flavio Tosi di avere un cosi largo consenso alle amministrative?

Le percentuali dicono :

- il 42,31% afferma che la vittoria é stata merito dell'incompetenza di Zanotto, insomma volenti o nolenti Paolo Zanotto ha firmato la fine della sua carriera ricandidandosi.

- a pari merito il 15,38% dei votanti credono che da una parte la vittoria netta di Flavio Tosi é dovuta alla sua politica seria e "con le palle", dall'altra la stessa percentuale crede che la maggioranza della popolazione veronese sia xenofoba e razzista e ció avrebbe contribuito a realizzare il loro sogno di avere un sindaco-sceriffo.

- il 7,69% dice simpaticamente che il tutto é dovuto al detto: "...Veronesi tutti matti!". Sempre al 7,69% un'altra parte dei votanti pensa ad una vittoria piú sportiva che politica: "Tosi ha vinto parché l'é un butel della curva"

- ed infine, ancora a pari merito, abbiamo un voto per queste tre risposte : "Ha vinto per il crescente malumore di fronte ad una politica poco vicina cittadini", "perché é il veronese medio" e "perché l'é un brav butel!"

Commento personale:

Non c'é dubbio che i cittadini veronesi abbiano preso le distanze da Zanotto e gli abbiano preferito una persona di maggior carisma e di maggior "visibilitá". Gli slogan leghisti hanno evidentemente fatto effetto, e tirare in ballo, ogni volta questo fosse stato possibile, come radice di ogni male veronese/italiano la presenza "passiva" ( la disoccupazione o l'occupazione.. ) o "troppo attiva"( atti di delinquenza ) di stranieri provenienti da qualunque nazione, purché "inferiore" alla nostra, ha convinto tutti a dare una spinta estremista e reazionaria ( ..certo non uso il termine "rivoluzionaria".. ) alla politica della cittá scaligera. Le accuse di razzismo e xenofobia non sono bastate ad evitare la sua presa di potere e questo mi porta innanzi a due possibili spiegazioni : i veronesi hanno sentito e sentono tutt'ora una paura del diverso sopra la media italiana e l'ideologia padana non ha fatto altro che incrementare questa avversione per il prossimo, d'altra parte l'organizzazione, l'efficienza ed i fondi vicini alle realtá politico-sociali dinnanzi all'emigrazione forse non sono state all'altezza delle aspettative veronesi. Forse esse non sono riuscite a cambiare un pensiero comune radicato, fin troppo, nelle terre padane. Una piccola percentuale di votanti parla della vittoria di Tosi come di un successo sportivo ed umano, ma tra questi preferisco chi vota una persona per motivi umani...non strettamente sportivi.

Buon dibattito

14 agosto 2007

La Ue: «L'Italia applichi le leggi sui Rom»


Replica a Prodi che aveva lamentato carenze legislative:
«Per l'integrazione delle minoranze etniche le regole ci sono»



Un gruppo di rom (Emmevi)
Un gruppo di rom (Emmevi)
BRUXELLES
- Dopo il rogo di Livorno nel quale sono morti quattro bambini Rom, si è aperta una frattura tra la Ue e Romano Prodi, che domenica aveva sottolineato come quello dei Rom fosse un problema politico complesso che l'Europa non aveva ancora risolto. «Per l'integrazione dei Rom e delle altre minoranze etniche in Europa si è fatto molto e ci sono regole molto chiare. Sta agli Stati membri, compresa l'Italia, rispettarle e attuarle in pieno» ha replicato la Commissione Ue al premier italiano.



PROCEDURA DI INFRAZIONE -
La portavoce del commissario Ue agli affari sociali, Vladimir Spidla, ha quindi ricordato come «contro l'Italia sia già da tempo aperta una procedura di infrazione proprio per non aver ancora recepito la direttiva europea contro le discriminazioni basate sulla razza e sull'etnia». Bruxelles invita quindi «a a fare di più e al più presto, soprattutto sul fronte della integrazione dei Rom nel nel mercato del lavoro». Il governo italiano - spiegano gli uffici del commissario Ue - ha tempo fino al prossimo 27 agosto per rispondere a Bruxelles sulla procedura di infrazione. A ricevere una lettera formale dalla Commissione Ue, lo scorso 27 giugno, sono stati 14 Paesi: oltre all'Italia, anche Spagna, Svezia, Repubblica Ceca, Estonia, Francia, Irlanda, Regno Unito, Grecia, Lituania, Polonia, Portogallo, Slovenia e Slovacchia.


INADEMPIENZE
- A tutti Bruxelles contesta di non aver adeguato la propria legislazione sulla minoranze etniche alle norme comunitarie. Quelle della direttiva "Razza e origine etnica", che l'Ue ha varato nel 2000 e che tutti gli Stati ammoniti non hanno ancora adeguatamente trasposto nel proprio ordinamento. La lista delle inadempienze denunciate dalla Commissione Ue è lunga. Negli Stati messi in mora da Bruxelles non sarebbero infatti garantiti a sufficienza - per minoranze come i Rom o i Sinti - l'integrazione nel mercato del lavoro, la formazione professionale, un'adeguata protezione sociale, l'istruzione. E anche l'accesso ai beni e ai servizi pubblici, compresi gli alloggi. All'Italia, poi, vengono contestati tre punti in particolare: la mancanza di condivisione dell'onere della prova, una limitata protezione contro gli abusi e le ritorsioni, una definizione sbagliata nella legge di molestie razziali.


LA REPLICA DI AMATO -
Il ministro dell'Interno, attraverso un comunicato, ha reso noto che «la direttiva comunitaria n. 43 del 2000 contro le discriminazioni etniche e razziali promossa dalla Presidenza Prodi è stata attuata dall'Italia con decreto legislativo n. 215 del 9 luglio 2003. Tale decreto del 2003 è stato ritenuto non soddisfacente rispetto a tre aspetti specifici della direttiva e per questo è stato oggetto dei rilievi sollevati in sede Ue. Si tratta di aspetti che vanno corretti e che, tuttavia, non riguardano la specifica questione dei Rom. In relazione ai Rom - prosegue il comunicato - è vero che l'Italia non ha riconosciuto loro i diritti delle minoranze, che la nostra legge conferisce alle sole minoranze linguistico-territoriali. D’intesa con la Presidenza del Consiglio, al Viminale è in corso da mesi il lavoro preparatorio, al quale stanno partecipando anche le associazioni che rappresentano gli stessi rom, per una conferenza prevista per il prossimo mese di ottobre in vista delle necessarie e giuste iniziative legislative. Una conferenza che servirà anche per cominciare a rimuovere i pregiudizi verso i rom e la generalizzata diffidenza nei loro confronti che hanno indotto sino ad ora ad ignorare il problema».


FERRERO: «SERVONO RISORSE»
- Sulla questione interviene nel frattempo anche il ministro della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero: «Al di là delle polemiche strumentali, è del tutto evidente che per affrontare efficacemente la vicenda Rom servono maggiori risorse economiche, anche nazionali, da destinare alle politiche sociali e di integrazione». «La situazione italiana è particolarmente grave - continua Ferrero - perché il governo Berlusconi negli anni scorsi non ha fatto nulla; sia perché a livello comunale accanto ad esperienze splendide, ve ne sono altre indegne di un paese civile».


Tratto dal Corriere della Sera... 14 agosto 2007

7 agosto 2007

Comunicato stampa

La “veronesità”, ovvero il partito del sindaco Tosi e di mons. Zenti

Occorre prendere atto che, in città, il partito dei sostenitori della cosiddetta “veronesità” è in continua espansione ed ormai annovera, tra i propri aderenti, anche personalità di spicco come il sindaco ed il vescovo.

Ma se il primo, da anni, ha costruito proprio su questa questione la propria battaglia politica, il secondo, appena arrivato, l’ha assunta come base di partenza per il suo lavoro.

Infatti, in un intervento sul quotidiano cittadino di qualche giorno fa, mons. Zenti, dopo aver esaltato, perfino con forme poetiche e liriche, lo spirito dei veronesi, arriva a dire che “insieme siamo una potenza”. Peccato però che si dimentichi di indicare contro chi, o a favore di cosa, questa potenza, seppur oggi ancora potenziale, dovrebbe essere impiegata dal momento che, oggettivamente, la giusta battaglia contro l’individualismo ed il corporativismo non può certo assorbirne tutta la capacità d’urto.

Ed allora cos’altro ci sta dietro alle affermazioni del vescovo?

A mio modo di vedere, nel suo argomentare, purtroppo, traspaiono espliciti riferimenti alla società identitaria che, di sicuro divide più di quanto non unisca.

Infatti tutti coloro, vecchi e nuovi, che non sono veronesi “de soca” come ama definirsi il vescovo, come si sentono in una realtà che esalta in maniera così esplicita ciò che a loro non appartiene?

Certo, a nessuno è chiesto di rinnegare la propria identità, ma credo sia perfino pericoloso innalzarne una a modello, inevitabilmente, a scapito delle altre.

Credo che il modo migliore di porsi in una realtà complessa e diversificata come ormai è anche Verona, sia certo quello di presentarsi con il proprio essere, senza infingimenti, ma con lo spirito di incontrare e conoscere chi ha diversi valori ed esperienze da portare, ma identici diritti da affermare.

Penso sia limitante e perfino sbagliato fermarsi ad esaltare il proprio modo di essere perché, in questa maniera, anziché incontrare si finisce per respingere l’altro, il diverso, il portatore di cultura ed esperienze differenti da quelle qui affermate.

Insomma, oggi a Verona c’è più bisogno di identità o di solidarietà, di chiusura o di apertura?

Per me la risposta è chiara ed anzi vorrei che la sensibilità solidaristica, come è chiamata da mons. Zenti, fosse dispiegata ogni volta che c’è un bisogno insoddisfatto e non solo nelle calamità come si può leggere nel suo testo.

Se poi si vuole effettivamente uscire dal provincialismo, allora è indispensabile modificare proprio quel modo di essere che sarà pure speciale, ma di sicuro è anche la madre dell’universalmente riconosciuto provincialismo veronese.

Insomma, secondo me, Verona ed i suoi abitanti sono chiamati, assieme, a costruire il proprio futuro che sarà più roseo e certo, tanto più questa città diventerà terra di incontro, di accoglienza, di reciproco riconoscimento, con una vera unità tra diversi piuttosto che una “turris eburnea” di intoccabile veronesità.

Fiorenzo Fasoli
Segretario provinciale di Rifondazione Comunista

Verona, 28/07/2007



Concordo pienamente con le parole di Fiorenzo. L'esaltazione di una identitá la maggior parte delle volte significa il disprezzo e l'emarginazione delle altre. Estremizzando atteggiamenti di questo tipo non mi é difficile intravedere mostruositá accadute nella Storia ( e non si parla di molti molti anni fa... ): vedete Rwanda ( Hutu - Tutsi ), Armenia ( Turchi - Armeni ), Germania ( non c'é bisogno che ricordi chi... ). Le tradizioni non vengono calpestate se si guarda alla novitá, allo straniero come una fonte di arricchimento personale e collettivo. La solidarietá, l'apertura sono valori indispensabili al giorno d'oggi! Saranno questi i valori che ci permetteranno di trovare la via della pace e della fratellanza. Di certo sindaci sceriffi e monsignori attenti alla "veronesitá" non danno l'idea di una grande apertura...forse é un bene? forse un male?

Opto per la seconda...

23 luglio 2007

Provocazione Irricevibile

Credo che questa follia fascista meriti una risposta forte: una manifestazione nazionale a Verona, a settembre, promossa da tutta l'Unione o da chi ci sta, con la presenza di leader di partito e delle associazioni partigiane.

Il limite è abbondantemente superato e sottovalutare l'episodio significa non capire che non si tratta di una provocazione, ma di un disegno politico preciso che mira alla diffusione di una cultura autoritaria e antilibertaria, intollerante e razzista per soppiantare i valori della Costituzione e della Resistenza.
Paolo Andreoli


Dichiarazioni della Senatrice veronese del PRCTiziana Valpiana, componente del Direttivo dell'Istituto Veronese per la Storia della Resistenza


Il Consiglio Comunale di Verona ha nominato i 3 rappresentanti di diritto (2 di maggioranza, 1 di minoranza) nell'Assemblea dell'Istituto veronese per la storia della Resistenza.
Sono stati eletti: con 28 voti (quello che lui ha definito 'un plebiscito') Andrea Miglioranzi, esponente del MSI-Fiamma Tricolore, capogruppo della Lista del Sindaco Tosi, con 20 Lucia Cametti di AN (nota alle cronache locali anche per usare una maglietta con la scritta " Dio, Patria, Famiglia. Onore").
Con 11 voti è stato poi eletto per l'opposizione Graziano Perini dei Comunisti Italiani.

Non ci sono commenti a una provocazione così!
Miglioranzi (noto anche per appartenere al gruppo musicale nazista Gesta Bellica), davanti ai giudici che lo hanno condannato ai sensi della legge Mancino (la stessa per cui è indagato e condannato in 2 gradi di giudizio il neo sindaco che i veronesi hanno eletto con il 61% dei voti) a 3 mesi di carcere per propaganda di idee razziste, si è autodefinito, con vanto,"fascista e razzista" .

Il Consiglio comunale ha voluto sfidare con questa scelta sciocca e irridente una Città Medaglia d'oro per la Resistenza.
Tutti i democratici, che non dimenticano la Storia, e non dimenticano chi ha sacrificato la propria vita per sconfiggere il fascismo, sapranno rispondere impedendo che un simile affronto si compia. A livello Nazionale saprà dimostrarsi l'assoluta contrarietà di tutte le associazioni partigiane, democratiche e dei partiti contro una provocazione irricevibile che più che insultante è chiarificatrice del livello di abiezione della maggioranza che governa ora la città di Verona".

13 luglio 2007

La città dello Sceriffo

Eccoci di nuovo a confrontarci, a fare il punto della situazione sull’amministrazione del comune di Verona.
Ancora un po’ di tempo è trascorso ed ha permesso alla neo-sindaco e alla sua giunta di iniziare a delineare concretamente la politica per Verona: analizziamo dunque i prima provvedimenti.
A scanso di fraintendimenti o critiche circa l’obiettività dei fatti, necessaria in quanto base fissa e certa ovvero punto di partenza comune per un positivo confronto, vi fornisco il testo integrale dell’ufficio stampa del comune.
Sono notizie neutre, o presunte tali, si auspica dunque che almeno il testo di queste non venga strumentalizzato o peggio ancora considerato come insignificante (perché tale sarebbe dunque la politica che li ha prodotti).

Depositato dal Sindaco Tosi l'atto di denuncia contro La Chimica 29/06/2007
Il sindaco Flavio Tosi ha depositato alla Procura della Repubblica del Tribunale di Verona l’atto di denuncia nei confronti del centro sociale La Chimica, per l’occupazione abusiva dell’ex scuola materna di via Perini nel quartiere di Borgo Santa Croce. “Lo stabile tutt’ora occupato –è scritto nel documento- risulta destinato a centro di aggregazione sociale per gli abitanti del quartiere, così come previsto dalla delibera di giunta comunale del 30 novembre 2005, che ha approvato il relativo progetto. Risulta pertanto necessaria e urgente la reimmissione dell’immobile nel legittimo possesso da parte dell’amministrazione comunale per l’avvio dei lavori, che prevedono la demolizione dell’ex scuola e la realizzazione di una nuova palazzina da destinare al nuovo centro di aggregazione del quartiere”. Il sindaco denuncia anche “l’esercizio di attività commerciali abusive nell’area occupata, divulgate dagli organi di stampa come ad esempio la manifestazione Critical Wine, organizzata dal centro sociale in concomitanza con il Vinitaly”.


La legalità è un principio cardine non solo del nostro ordinamento ma anche del vivere comune.
Il rispetto delle regole è il presupposto di ogni sociètà e non si può certo accettare il carattere cedevole di esse alle esigenze del singolo.
L’occupazione abusiva di un edificio pubblico costituisce una violazione della legge e in quanto tale far sorgere inevitabilmente delle responsabilità per l’illecito.
A questo proposito il sindaco Tosi ha utilizzato la forma della denuncia contro ignoti per innescare i procedimenti giudiziari.
Tutto ciò è lecito ma il dovere del sindaco, come di ogni amministratore o nel suo piccolo anche ogni capo-famiglia, non è trovare una soluzione bensì la soluzione migliore.
Lo spinoso problema è stato affrontato politicamente nel modo peggiore possibile.
Con questo atto il sindaco non ha operato da politico bensì da padrone del pubblico che chiede tutela per la sua proprietà violata. L’aspetto più riprovevole non è tuttavia questo.
Il centro sociale La Chimica è storicamente schierato a sinistra e questo sgombero rientra chiaramente in un’ottica vendicativa. Certo, era nel programma di Tosi sin dall’inizio, infatti è un atto che porta ad aggravare la frattura di quelle frange estreme della gioventù veronese che , ahimè e ahiloro, non perdono occasione di provocarsi e scontrarsi anche violentemente dando vita a risse.
Non voglio entrare nel merito di questi atti di cronaca e mi limito a denunciare l’idiozia di coloro che affrontano con le mani i temi della politica, convertendo, con approccio violento da hooligans, la dialettica in muro contro muro ideologico.
Mi pare però inevitabile qualificare, alla luce di questa realtà, come irresponsabile qualsiasi atto che provochi ulteriore tensione. Non sostengo che Tosi avrebbe dovuto ignorare il problema, come colpevolmente ha fatto l’amministrazione Zanotto, bensì affrontarlo in diversa maniera.
Come?Ad esempio anche solo convocare i responsabili del centro sociale sarebbe stato un atto di civiltà politica dovuto. Per quanto situato abusivamente in quell’edificio, il centro sociale è una realtà del comune di verona a cui fanno capo decine di persone che sono a tutti gli effetti cittadini come gli altri. Troppo comodo liquidare la questione così! Forse si è ritenuto (colpevolmente) uno sforzo vano , ma siamo certi che i modi adoperati non siano da giustificare dalla connotazione politica della controparte. Sicuramente non c’era il timore di perdere voti.

Il sindaco Tosi firma l'ordinanza contro la prostituzione 02/07/2007
Il sindaco Flavio Tosi ha firmato oggi l’ordinanza “finalizzata ad una maggiore sicurezza stradale” per stroncare l’esercizio della prostituzione sulle strade della città.L’ordinanza, che interessa l’intero territorio comunale, è stata trasmessa a Prefettura, Questura, Comando provinciale dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, Polizia provinciale di Verona.Entrerà in vigore fra 15 giorni a partire da domani, dopo il periodo di esposizione all’albo pretorio comunale.In base all’ordinanza “in tutto il territorio del Comune di Verona è fatto divieto a chiunque di fermare il veicolo per contrattare sulla pubblica via prestazioni sessuali a pagamento”.“Scopo dell’ordinanza è quello di multare chi contratta prestazioni sessuali- spiega il sindaco Flavio Tosi- con l’intento di colpire soprattutto nelle zone dove maggiori sono il degrado e il disturbo causato ai cittadini dalla presenza del fenomeno della prostituzione”. “Verranno di conseguenza intensificati i controlli delle Forze dell’Ordine nei quartieri cittadini -continua il sindaco- e verrà installata un’adeguata segnaletica stradale per informare i clienti delle lucciole del divieto in vigore”.“Se l’interessato –specifica il testo dell’ordinanza- è a bordo di un veicolo, la violazione si concretizza nella “fermata del veicolo” per richiedere informazioni, ovvero contrattare, ovvero concordare prestazioni sessuali con soggetti che esercitano l’attività di meretricio su strada” o che per l’atteggiamento, l’abbigliamento o per le modalità comportamentali, manifestano comunque l’intenzione di esercitare l’attività consistente nella fornitura di prestazioni sessuali.Consentire quindi la salita sul proprio veicolo “di uno o più soggetti come sopra identificati –specifica il provvedimento sottoscritto oggi- costituisce conferma palese dell’avvenuta violazione della presente Ordinanza”.Per le violazioni alla presente ordinanza saranno applicate le sanzioni amministrative previste dal vigente Codice della Strada (pari a 36 euro), “fatte salve le ulteriori sanzioni penali e amministrative”.


Considero questo provvedimento una iniziativa positiva, in quanto affronta un tema molto delicato, ma anche qui vi sono obiezioni da fare.
Prima di tutto bisogna far presente che una ordinanza di eguale contenuto era stata emanata già in passato e venne respinta dalla Cassazione in quanto atto fuori dalla competenza dell’amministrazione comunale.
Questo rigetto era motivato dalla centralità del concetto di decoro e buon costume. La nuova ordinanza ha lo stesso impianto normativa perciò la sua strada è tutta in salita.
In secondo luogo è grave che non venga nemmeno preso in considerazione il dramma sociale che pesa su questo tema. Non dimentichiamo che la parte debole, e quindi maggiormente da tutelare sono quelle ragazze, spesso minorenni, sfruttate e costrette ad una vera e propria condizione di schiavitù. E’ indispensabile predisporre e potenziare case di accoglienza e reti di tutela per salvare queste persone dai loro aguzzini.
In ultima analisi reputo altrettanto utile e non marginale intervenire anche sul piano dell’educazione : non si prospetta qui un’offensiva moralizzatrice per colpevolizzare i “clienti” ma semplicemente invitare alla riflessione ( non incentrata sulle preoccupazioni del "cliente"ma andando un pò oltre e riflettendo sulle conseguenze, sulla vita altrui e sulla società. ad es. pensando che anche un solo cliente aumenta il giro d’affari di questi sfruttatori…)


Una ventina tra kebab e phone center controllati dai Vigili 07/07/2007
Una ventina di esercizi controllati, quattro sequestri, cinque persone fermate e accompagnate al Comando per identificazione, un appartamento abusivo, un parrucchiere irregolare, borse e altri oggetti contraffatti recuperati.Questo il bilancio dei controlli che Polizia Municipale e tecnici dell’Usl 20 hanno portato a termine ieri, dal pomeriggi fino a sera inoltrata. Via XX Settembre, via Cantarane, via dei Mutilati, via Bassa, Salita San Sepolcro e via Cristofoli i luoghi delle verifiche.phone center, kebab, minimarket e negozi di alimentari sono stati passati al setaccio per verificare il rispetto delle normative specifiche di settore, a tutela sia della salute del consumatore che della sicurezza pubblica.Molte le infrazioni alle norme che sono state riscontrate. Locali in cattive situazioni igienico-sanitarie, mancanza di registrazioni degli utenti dei pc collegati a internet, alimenti malconservati, vie di fuga secondarie per evitare un controllo. Perfino un magazzino interrato trasformato in miniappartamento, in una situazione assolutamente inidonea, oltre ad aspetti più amministrativi come la irregolare protrazione dell’orario o l’esercizio abusivo di parrucchiere all’interno di un negozio di alimentari, in violazione delle norme igieniche.Sono complessivamente otto le violazioni accertate dalla Polizia Municipale per questi aspetti. Probabilmente un’altra decina quelle che definiranno direttamente gli ispettori dell’Usl, in base a tutti gli elementi raccolti. In un esercizio sono stati trovati alimenti conservati a temperatura ambiente (sarebbero dovuti essere in frigo, a massimo 4 gradi).Su tutti i locali controllati ieri sono ora in corso ulteriori accertamenti, per verificare il rispetto delle linee guida stabilite dalla Regione per questo tipo di attività


Sembra una semplice notizia di cronaca ma non lo è.
Il comunicato sottolinea l’azione di controllo della Poizia Municipale e dell’Usl. Niente da commentare: la legalità (cfr sopra) non è contrattabile perciò onore e merito a chi svolge a pieno il lavoro di controllo a tutela della sicurezza dei cittadini.
Questa notizia è però incompleta. I giornali hanno riportato i fatti aggiungendo che tutti questi blitz sono avvenuti in presenza fisica del sindaco Tosi.
Per prima cosa non è compito di un sindaco svolgere azioni di polizia .
A che titolo Tosi partecipava al blitz?
Se a titolo di privato cittadino, è evidente che non è permesso a nessun cittadino compiere o assistere direttamente a queste azione e pertanto era fuori luogo.
Se a titolo di primo cittadino le considerazioni sono due:
1-era fuori luogo,il sindaco è un amministratore e come tale il suo lavoro lo svolge da dietro una scrivania (la massima azione sul campo deve essere una inaugurazione...) , che stia a palazzo Barbieri dunque o altrove necessario per lavorare per la città: improduttivo!
2-politicamente è una azione a mio avviso molto grave. Contribuisce a fomentare polemiche sul facile accostamento, molto strumentalizzato dalla Lega di Tosi (ma non solo), tra immigrati e illegalità. Si alimentano i pregiudizi della gente, i timori di “invasioni barbariche”, che non fanno altro che alimentare la tensione ed aggravare l’emergenza sicurezza (ancora benzina , anziché acqua, sul fuoco). Non posso che giudicare ancora una volta come irresponsabile un tale atteggiamento.

Da questa vicenda emerge chiaramente l’immagine che vuole dare di sé Tosi:


il sindaco-giustiziere, lo sceriffo di Verona… inutile ricordare che non siamo nel West (ove per altro sindaco e sceriffo erano persone e cariche diverse..)





Sindaco Tosi firma ordinanza per decoro e tutela della città 10/07/2007

E’ stata firmata oggi dal Sindaco Flavio Tosi l’ordinanza “finalizzata a tutelare i monumenti e gli spazi del centro storico e dell’intero territorio comunale contro atti contrari al decoro e alla decenza”. L’ordinanza, trasmessa a Prefettura, Questura, Comando provinciale dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, Polizia provinciale di Verona, entrerà in vigore tra sette giorni, dopo il periodo di esposizione all’albo pretorio comunale. “Scopo del provvedimento- ha precisato il sindaco - è quello di impedire fatti e comportamenti che spesso si pongono in contrasto con le norme previste dall’Amministrazione a tutela dell’igiene pubblica e della salute dei cittadini e con il rispetto del decoro della città e della sua immagine.“Per rispondere alle esigenze dei visitatori- ha aggiunto il sindaco Tosi- l’Amministrazione provvederà ad attrezzare aree verdi per la sosta in cui turisti e cittadini potranno consumare indisturbati cibi e bevande”. Sarà vietato - si legge nel testo- “consumare cibo all’ingresso e sulle scalinate di accesso dei principali monumenti, in particolare l’Anfiteatro Arena, il Palazzo della Gran Guardia, Palazzo Barbieri, Castelvecchio, Casa di Giulietta, Tomba di Giulietta, Arco dei Gavi, Palazzi Scaligeri, Domus Mercatorum, l’area antistante tutte le chiese cittadine”. L’ordinanza proibisce inoltre di “gettare carte, bottiglie e qualsiasi altro rifiuto solido o liquido al di fuori degli appositi contenitori; bivaccare o sistemare giacigli; deturpare o imbrattare i monumenti con disegni e scritte; bagnarsi nelle vasche pubbliche ed utilizzarle per il lavaggio di cose e animali; passeggiare o sostare a torso nudo in maniera non decorosa”. I trasgressori dell’ordinanza saranno multati con sanzioni amministrative (comprese tra un minimo di 25 ed un massimo di 500 euro), fatto salve ulteriori sanzioni penali nel caso in cui “i trasgressori rifiutino di cessare il comportamento scorretto”. “I divieti dell’ordinanza saranno resi noti attraverso specifiche segnaletiche”, ha precisato il sindaco Tosi che, in riferimento al provvedimento firmato la scorsa settimana contro la prostituzione sulle strade e che entrerà in vigore nei prossimi giorni, ha ricordato “l’imminente posizionamento di cartelli stradali informativi all’ingresso di tutte le 27 strade di accesso alla città


Tema già trattato ma che merita ulteriore considerazione.
Nutro forti dubbi sulla bontà di questo testo. Vago e impreciso è ancora una volta imperniato sulla nozione di decoro che facilmente si presta a strumentalizzazioni.
E’ fortissimo pertanto il rischio di introdurre regole discriminatorie (solo chi se lo permettere potrà godere della bellezza della città pranzando in un ristorante sul liston o anche lo studente col suo pranzo al sacco?).
A mio avviso l’ordinanza assume un senso solo se viene incentrata sulla sanzione di chiunque, in qualunque modo, rechi danno ai monumenti storici rovinandoli o semplicemente sporcandoli.
Sarò il primo, se dovesse capitarmi, a ricorrere in giudizio per accertare l’indecoroso atto masticatore di un panino al prosciutto privo di residuo sul suolo pubblico…!
Attendiamo comunque evoluzioni e l’attuazione per pronunciarci definitivamente.

Ps. Sembrerò bigotto ma a il mio senso del decoro è ben più offeso nel vedere le mutande (o peggio) della gente che passeggia per strada piuttosto che una briciola di pane contesa tra due uccellini… Con ciò non voglio propsettare sanzioni per culi all'aria ma solo riportare la discussione sui binari della ragionevolezza.

6 luglio 2007

Newsletter!

Da qualche giorno a questa parte ho inserito la possibilitá ( colonna a destra ) di iscriversi alla Newsletter del blog!

E' semplice: dovete soltanto inserire nome ed email e autorizzare il trattamento dei dati personali ( non serve a noi, ma a www.mailplanet.it, ossia il sito che ci fornisce questo servizio ), cliccate su "Iscrivimi" ed il gioco é quasi fatto. Vi verrá inviata una email all'indirizzo che avete digitato e voi non dovrete far altro che cliccare sul link, nell'email, per attivare il vostro "account". Fatto!

Da quel momento in poi vi verranno inviate le novitá del blog ( post, sondaggi, iniziative ecc... )

Iscrivetevi numerosi!

5 luglio 2007

Aria di rinnovamento...

“…ho fatto quello che ho potuto: scrivendo, parlando, spiegando. Ho fatto poco, lo so. Purtroppo, a causa di viaggi all'estero, non sono riuscito a condurre due eventi che i promotori del referendum mi avevano proposto (entrambi in Veneto, il primo con i sindaci e un'altra con Melandri-Prestigiacomo). Ma ho firmato, e ho fatto in tempo ad accorgermi dell'accidia politica che è calata sull'Italia. Solo i duelli e gli scontri ci entusiasmano; e lo schieramento, spesso fazioso, dietro a uno o contro a un altro capo e la sua banda. La storia - certo - aiuta a capire questo atteggiamento. Ma qualche volta ho l'impressiono che questo sia un Paese di sudditi, non di cittadini (come amava ripetere Montanelli, addolorato). Bisogna dare atto alla Casta politica di aver prodotto un capolavoro: nauseare la nazione a tal punto, che nessuno vuole saperne niente. Ti sei mai chiesto perchè, davanti alle notizie documentate di sprechi della amministrazioni locali (dai viaggi assurdi alla moltiplicazione delle società controllate di cui parlava Sergio Rizzo sul "Corriere - Economia" di lunedì) nessuno insorga? Per lo stesso motivo. Nausea, stanchezza, senso d'impotenza. Se non riusciremo a raccogliere quelle 500.000 firme sarà doveroso ammetterlo: la Casta ha vinto, ed è inutile lamentarsi.”
Beppe Severgnini da Corriere della Sera ITALIANS



Più volte in questo blog è stata presa in considerazione la partecipazione politica dei cittadini e la loro rappresentatività nelle istituzioni che contano (il parlamento!). Vorrei aprire una parentesi nelle discussioni che hanno animato il blog e presentarvi una provocazione anzi un invito alla partecipazione che riguarda il referendum sulla riforma elettorale: riforma che reintrodurrebbe un sistema simil-maggioritario e che eviterebbe la proliferazione di partiti e partitini come è stato fin dall’inizio della seconda repubblica! Penso che questa frammentazione, oltre a provocare l’instabilità del sistema politico italiano, sia una delle cause dell’allontanamento dei cittadini dalla vita politica del nostro paese. Non è mia intenzione riesumare vecchi miti (avendo accusato qualcuno di farlo in uno dei miei commenti!!) ma certo a volte mi chiedo perché non ritornare in un panorama politico “dominato” da partiti veri, che avevano la capacità di coinvolgere veramente le masse (comunisti, democristiani,socialisti, popolari… ora non importa!) invece di assistere ad uno svilimento come quello degli ultimi anni (nessun rancore nei confronti del partito dei pensionati, di bobo craxi, della mussolini, di mastellla sia chiaro!). Certo qualcuno potrebbe ribadire il fatto che proprio quei “partiti forti” hanno portato allo scandalo tangentopoli dei primi anni novanta… ma alla luce delle ultime intercettazioni più o meno abusive sotto sotto non mi sembra che gli interessi economici siano estranei ai partiti d’oggi! Un passo avanti forse si sta facendo con la fusione dei due maggiori partiti dell’Ulivo nel Partito Democratico… sono fiducioso… chissà che in un prossimo futuro si possa giungere ad una svolta nella conduzione della politica italiana! Ammetto che la mia utopia è quella di vedere anche in Italia una sorta di bicamerale, stile Grosse Coalition tedesca!!! , che metta da parte gli inutili particolarismi di bandiera e di partito e sia in grado di riportare il nostro paese tra i primi posti in Europa (in Germania ci stanno riuscendo…perché non sperare!). Ma per evitare che la mia utopia rimanga tale… in primo luogo deve essere indetto il referendum elettorale e ognuno di noi dovrebbe contribuire a raggiungere le 500mila firme necessarie, mettendoci anche la propria! Purtroppo i nostri tg erano troppo impegnati a dare risalto alla scarcerazione della Hilton (!!!) e pochi servizi vengono dedicati a questa iniziativa che pure dovrebbe interessare unilateralmente gli elettori! Peccato!!!almeno noi un minuscolo contributo tramite la pubblicizzazione sul blog speriamo di darlo!






Che cosa succederebbe al sistema politico italiano
se venisse approvato il referendum?
L’approvazione del referendum produrrebbe un radicale rinnovamento dell’attuale sistema elettorale – e, attraverso quello, del sistema politico – in grado di assicurare all’intero contesto politico più trasparenza, agli schieramenti più unità, ai cittadini più opportunità di spendersi per far valere le proprie capacità e meriti. L’eliminazione del frazionismo e dello sbriciolamento della rappresentanza, garantirebbero una ristrutturazione profonda del sistema dei partiti. I quali sono sempre più avvitati su se stessi e stentano ad operare qualsiasi ricambio. Selezionano le proprie classi dirigenti in base a criteri poco trasparenti che spesso non hanno nulla a che vedere con il merito, le capacità o la passione disinteressata.I partiti, inoltre non riescono a realizzare l’unità negli schieramenti, con una strisciante, continua guerra di posizione ed uno scontro di paralizzanti veti incrociati, all’interno delle coalizioni. I partiti sono divisi e l’attuale legge elettorale ha ancor più esasperato le tendenze alla divisione e alla frammentazione.Tutto ciò è un freno per il cambiamento e impedisce di realizzare politiche ambiziose che migliorino effettivamente la nostra qualità di vita di cittadini comuni. L’auspicio è quello di partiti aperti, sensibili ai flussi di novità che provengono dalla società e più capaci di resistere alle pressioni degli interessi consolidati.Partiti responsabili, capaci di realizzare obiettivi, di innovare, di inventare il cambiamento.Partiti dinamici, che non cedano alla tentazione di ripiegarsi su se stessi, di diventare oligarchie autoconcluse sorde al futuro.Per ciò crediamo che ci sia un modo migliore di scegliere i parlamentari, evitando cosi’ che centinaia di essi siano nominati per grazia ricevuta da chi già è stato eletto.Per ciò crediamo che gli attuali partiti debbano rimettersi in gioco e reinvestire le proprie tradizioni in qualcosa di più grande e di più coeso: soggetti unitari che si candidino guidare il Paese, impiegando il proprio tempo nella realizzazione degli obiettivi promessi.
tratto da REFERENDUM ELETTORALE.ORG

3 luglio 2007

Non censura, ma MODERAZIONE

Abbiamo tristemente notato che il numero di commenti idioti ed inutili é cresciuto in modo sproporzionato negli ultimi giorni. Questa mandria di falliti, oltre che bestemmiare ed usare i nomi degli administrators, si é anche coperta di ridicolo agli occhi di tutti ( spero ).

Sono rammaricato e dispiaciuto perché credevo che mantenere un certo rispetto ed una certa educazione tra i bloggers fosse, piú che un imperativo, questione di buon senso e/o "decoro", per riportare qualche parola del nostro neo-sindaco.

Siamo stati quindi costretti a moderare i commenti! Questo significa che prima di essere pubblicati dovranno essere letti dagli Administrators, i quali ne consentiranno o meno la pubblicazione, per l'appunto. Questo, evidentemente, costringerá tutti noi a rallentare il normale scorrere dei dibattiti e delle discussioni, punendo ingiustamente chi fin'ora ha letto e commentato intelligentemente il blog.


Augurandoci che prima o poi si possa tornare ad un blog libero da "moderazione" e da IMBECILLI,

vi auguro una buona giornata!

1 luglio 2007

Paura di girare per verona? beh si...

Vorrei portare all'attenzione dei frequentatori di questo blog un avvenimento riportato sia sui giornali che sui telegiornali regionali!!
Proprio in questi giorni sono stati denunciati dopo un anno di indagini 17 giovani tra i 17 e i 25 anni che dal marzo del 2006 avevano compiuto delle violenze nel centro città a danni di alcune persone!
Senza soffermarmi sul materiale che è stato trovato nelle loro case (coltelli, spranghe, armi, materiale inneggiante al fascismo..) vorrei porre l'attenzione sulle vittime di queste violenze e sulle motivazioni date!!!
Come era prevedibile molte aggressioni hanno riguardato persone di colore e alcuni giovani di estrema sinistra...unica colpa? frequentare la chimica...(eh si perchè a detta di qualcuno sono più pericolosi i frequentatori di questo posto..ah ah)..
La giustificazione per altre violenze nei confronti di giovani di sinistra? "erano punk..era giusto punirli"...
Non bastano le aggressioni a cittadini di verona ma perfino i turisti sono stati presi di mira..ad un turista con la maglia del lecce hanno chiesto se era un terrone..dopo di che picchiato!! Naturalmente la giustificazione..sempre la stessa..
Certo che credere che il turismo veronese potrebbe risentire della presenza di rom e venditori ambulanti è veramente una ipocrisia..Mi sa che quando questo signore è tornato a casa non ha proprio decantato le meraviglie di verona..voi che dite?
E non è l'unico episodio!!
Una mia amica tempo fa mi ha raccontato di una scena svoltasi in autobus quando due turisti con accento del sud hanno subito sbeffeggiamenti da parte di un nostro cittadino!!
Credo che ai turisti poco importa di via mazzini occupata dai venditori ambulanti..saranno stati di sicuro molto più colpiti da questi atti di discriminazione!!
Uno dei ragazzi coinvolti si è poi addirittura indignato del fatto che le perquisizioni fattte dalla polizia non gli hanno permesso di arrivare in tempo agli esami di maturità e che facendo così rovinano ingiustamente la vita di un ragazzo! Ingiustamente? ma non è lui che ha picchiato delle persone? l'ingiustizia da che parte sta allora?

Questi episodi sono sintomo di una intolleranza verso il diverso dilagante nella nostra città..quello si che mi preoccupano veramente!!!
L'idea di spedizioni punitive programmate ( sono stati ritrovati dei video con immagini di pestaggi per imparare le "tecniche") mi fanno davvero pensare che a girare per verona c'è da aver paura!!

Non aggiungo nient'altro..credo che l'indignazione basti!

28 giugno 2007

Pari Opportunitá

Mi limito solo a riportare:

Alla domanda della giornalista Alessandra Galetto per L'Arena: "Infine le Pari Opportunità, che vanno, questa volta, a un uomo. Saranno comunque tutelate alla pari?"
Il neo-assessore alle pari opportunità, Vittorio Di Dio, risponde: "Noi (e dico noi riferendomi alle vicende del mio partito AN) che siamo stati lungamente discriminati nella storia politica italiana, abbiamo finalmente le Pari Opportunità! E' una battuta, ma solo in parte. E vorrei chiudere su questo tema con un'altra battuta, altrettanto vera. Parlo come uomo: negli ultimi anni le donne hanno sempre avuto una parola in più rispetto agli uomini. Ora che le Pari Opportunità le ha un uomo, finalmente non saranno più dispari".

Interpellata in diretta su Radio Verona e sollecitata a un commento dal Forum politico delle donne ho risposto con la nota che diffondo:
"Mi viene prima di tutto una battuta: "Chi semina vento, raccoglie tempesta. Chi vota Tosi, raccoglie Di Dio!".
Lette così, le frasi di questo assessore -che non conosco personalmente e spero quindi di potermi ricredere- mettono in evidenza la sua grande ignoranza sul tema delle pari opportunità tra uomo e donna. Ma penso che proprio per questo sia stato scelto dal Sindaco e dalla giunta di centro-destra eletta dai veronesi (e dalle veronesi, la maggioranza degli elettori!). Una scelta che vuole proprio dimostrare con arroganza che nella nostra città nei prossimi 5 anni la parità verrà messa la bando, in nome di diritti "dispari" per donne, migranti, rom, giovani... e contro tutti i non maschi di razza padana!
Grazie per l'attenzione e auguri a tutte noi!
Tiziana Valpiana
P.S. Non amo le polemiche e rilascio questa dichiarazione solo perchè richiesta. Il mio stile politico è stato sempre più improntato a valorizzare le cose buone fatte piuttosto che stigmatizzare i comportamenti negativi. Mi domando, allora, perchè altrettanto zelo non sia stato messo per sottolineare e valorizzare anche di fronte all'opinione pubblica le iniziative fatte durante la scorsa amministrazione, e in particolare dall'assessora Stefania Sartori, sulle pari opportunità.

P.S. Ricordiamoci che la nuova amministrazione ha scelto soltanto UNA donna nella giunta... ( Articolo di Stefania Bozzi )

27 giugno 2007

LIBERTÁ E' PARTECIPAZIONE!


Da quando il blog é stato inaugurato, ho letto piú di una tipologia di critiche a noi amministratori. Alcune di esse riguardavano la nostra presunta volontá di creare indignazione di fronte al programma elettorale e al retroscena storico e giudiziario del nostro neo-sindaco. Altre invitavano noi utopisti ( di sinistra ) ad essere realisti e pragmatici. Altre ancora ci criticavano di dare vita a dibattiti "inutili". MA quelle che sicuramente hanno creato profondo dispiacere, quasi dolore, in me sono state quelle conclusioni della serie : "Non ci si puó fare nulla, é cosí e sará sempre cosí" o "i politici fanno i propri interessi e non gliene importa nulla del bene comune" o "E' meglio accontentarsi..."

A questo proposito volevo dedicarvi questa canzone, di Giorgio Gaber, sperando che possiate, voi figli del "E cosí sia..", rendervi conto, forse, che arrendersi e vivere pedissequamente senza meta la propria vita é la cosa piú triste che possa capitarvi!!

Qualcuno era comunista

Qualcuno era comunista ( video )

Non é una questione di essere comunisti o meno, é semplicemente questione di capire il nostro valore UMANO, POLITICO, SOCIALE... detta alla Gaber: di non arrivare al punto di avere "due miserie in un corpo solo"! La speranza in un mondo migliore, in una politica diversa, in una vita migliore deve passare da noi, perché siamo noi il mondo, siamo noi la politica, siamo noi la vita! E' questo sogno, questa utopia se volete chiamarla cosí che ci permette e ci permetterá di andare avanti, portando avanti pensieri, idee, posizioni, lotte, proteste, contestazioni, successi!

Non accontentatevi...perché anche se penserete di "godere", in fondo avrete solo fatto un passo in piú verso la rassegnazione...

Con l'augurio di riattivarvi,

Buona serata e buon blog a tutti!

Kebab, sei unto, fuori di qui!


Premessa : Tanti scriveranno che é un'argomento banale, che é inutile discuterne perché poco significativo ( come hanno scritto per la foto di Pertini-Napolitano ) ecc... Rendetevi conto, peró, che é il nostro sindaco a ritenere queste questioni di massima importanza ed urgenza, non noi! Noi ne discutiamo.. e credo sia piú che leggittimo!

Presentata l'ordinanza del sindaco Tosi. Nel mirino abusivi e "pic-nic" in centro.


Il sindaco Favio Tosi precisa i contorni dell'iniziativa che intende avviare, nei prossimi giorni, con un'apposita ordinanza, per preservare il "decoro" della cittá. Ma rassicura subito: "Agiremo con il buon senso, senza eccessi repressivi, il provvedimento non punirá chi mangia un gelato, un panino o sorseggia una bibita per strada. Altra cosa, peró, é consumare un maxi panino o pasteggiare in maniera plateale in luoghi particolarmente significativi come piazza Brá, il vallo dell'Arena o la scalinata di Palazzo Barbieri. Nel salotto di Verona certi spettacoli non dovranno piú esserci."

Inoltre una consultazione con esercenti e commercianti, continua il sindaco, precederá il giro di vite contro il commercio abusivo in centro storico di articoli dai marchi contraffatti: "Sanzioni a partire da 500 euro". E spiega: "Da una parte continueremo con le azioni di repressione del fenomeno, con pattugliamenti e controlli sui venditori. Dall'altra agiremo per eliminare la domanda perché se nessuno compra, nessuno vende. E' la stessa filosofia che intendiamo seguire nella lotta alla prostituzione sull'esempio di Padova, con multe ai clienti".

Il sindaco leghista, tra l'altro, ha illustrato il suo piano anti abusivi in prefettura, al Comitato per la sicurezza. "Nella riunione", fa sapere, "si é fatta una ricognizione sulle questioni aperte: la situazione di Veronetta, il centro sociale "La Chimica", le ex Cartiere, il campo Rom di Boscomantico"

Il mio pensiero:

Carissimi concittadini, maxi panini, pizza, kebab, ( hamburger? ), piadine sono bandite dalla piazza! Non si dovrá piú consumare e rifocillarsi nel centro storico, pena: multa!
Personalmente, dopo aver preso conoscenza e coscienza dell'ordinanza, mi sono subito chiesto a chi quest'ultima potesse rendere vantaggio e a chi svantaggio; sí perché la necessitá e l'urgenza di leggiferare per paura che il "decoro" ( sentendo poi parlare di "decoro" non riesco a non reimmaginarmi la famosa perla di Pontida... ) di Verona venga calpestato, anzi sporcato, io non le avevo mai percepite fino ad oggi! Quindi mi sono chiesto:
- Quali sono i cibi forzatamente ( per mancanza di tavolini e/o spazi per sedersi e mangiare o perché semplicemente cibi da asporto ) da asporto??? Vediamo, sono i gelati, le patatine, i panini, i kebab, le bibite, in qualche caso la pizza e piadina.
- Quali sono i cibi giá esclusi ( dalle repressioni culinarie ) dal sindaco? Sono gelati, bibite, panini ma non maxi panini!
- Quale puó essere la categoria che piú sta antipatica ai leghisti?? Ehm...Il McDonald's? no... Lo Spizzico? no... Kebabbari??!! Lascio a voi la risposta...
- Quali possono essere le vere cause "indecorose"?? Beh, secondo me ognuno di noi dovrebbe buttare in appositi cestini carte cartacce lattine e quant'altro, indipendentemente da ció che ha mangiato! Indecoroso é versare bibite gassate su panchine o semplicemente per terra ( sapete che appiccicoso poi! ), ma le bibite sono consentite! Indecoroso é sicuramente sbrodolare maionese ketchup o salsine varie per tutto il centro ( peró questo dovrebbe valere sia per il centro che per il resto della cittá ) e dovremmo abolire perció non solo maxi panini, pizze, piadine e kebab, ma pure mini panini, gelati e magari anche pasticcini!

Insomma e' assurdo, io non ho mai lasciato a terra rifiuti e non mi permetterei mai di farlo, ed invece il nostro sindaco si permette di dirci quello che dobbiamo mangiare e dove lo dobbiamo mangiare! Negare che la categoria dei "Kebabbari" é quella piú a rischio é da ipocriti! E negare l'ipocrisia ostentata in questa ordinanza é da "non-vedenti"! Con quale criterio hanno deciso cos'é giusto mangiare e cosa no? Pranzare per tanti significa un panino e via di ritorno a lavorare in ufficio o in biblioteca a studiare ( dove non si puó mangiare ). Se davvero avesse voluto fare una cosa seria, poteva benissimo controllare chi sporca lasciando rifiuti e resti di cibo su gradinate, panchine o scalinate... e mi sembrava una cosa tutto sommato sensata! Ma chiamando in causa la questione "PASTO" non si puó che pensare ad un atto vile di ipocrisia contro il cibo da asporto! Questi sono provvedimenti che renderanno Verona piú chiusa e ne soffrirá pure il turismo.

Riporto il commento di una straniera ( inglese ):

"I locali qui sono too expensive, troppo costosi. Preferiamo non perdere tempo e denaro per il cibo. Uno spuntino veloce e si riparte a visitare le molte cose belle che questa cittá ha da offrire. Da noi non é cosí, c'é piú libertá, ma non per questo piú sporcizia."

Ebbene sí, é corretto, non perché si danno piú libertá che di conseguenza sopraggiunge il caos e si diffonde il male! E' una questione di educazione, di rispetto nel vivere insieme e non di mangiare un mini panino piuttosto che un kebab!
Spero condividiate questa tesi.

E qui mi ricollego al discorso prostituzione. Attenzione voi pervertiti ansiosi di veder arrivare un'altra lunga notte per assaporare la lussuria in tutte le sue forme! Prossimamente sarete perseguibili e potrete ricevere tante tante multe! Una domanda a voi lettori: e' meglio costringere le persone a non fare una cosa o ad insegnarle che forse quella cosa non va fatta ( se é vero che non va fatta... ) ? Reprimiamo tutto, copriamo le gambe alle tavole, perché potrebbero indurci in tentazione! Ma sono tutte assurditá! Il proibizionismo, a mio parere, NON FUNZIONA E NON POTRA' MAI FUNZIONARE!!

Concludo dicendo che sia nel caso della prostituzione che in quello del commercio abusivo bisogna stare attenti a suddividere le colpe: siamo proprio sicuri che prostitute e vucomprá siano in quella situazione per loro INTENSO ED APPASSIONATO volere? Invece di proibire e multare chi "compra" perché non si va a cercare ( e quindi ad aiutare seriamente togliendo in modo legale e democratico prostitute e vucomprá dalla strada ) chi sta dietro e sfrutta questi "lavoratori"???


*dall'Arena di oggi...

26 giugno 2007

Le regole del gioco e il pericolo da scongiurare

La strenua e violenta battaglia verbale svoltasi nelle ultime ore nel blog ha riacceso le polemiche ed i toni non hanno tardato ad alzarsi.
Con questo post vorrei esporre il mio punto di vista e cercare di allargare le prospettive delle tematiche affrontate. Ritengo infatti che lo strumento dei commenti sia utile per scambiarsi opinioni e pronte risposte ma sia carente nel suo complesso perché non permette di trarre una sintesi. Poiché questo blog è nato per affrontare i problemi, credo sia onere ed onore degli administrators cercare di dipanare la matassa. Sia chiaro che non si vuole qui elaborare o estrapolare dal contesto gli spunti fornite bensì darne una possibile, personale e certamente criticabile (vi invito a collaborare...) interpretazione ed evoluzione.

Si procede dunque…
La critica politica mossa a più riprese e su molte tematiche al neo sindaco Tosi è sempre partita da dati concreti riscontrabili univocamente. E’ chiaro ed evidente che vi sono approcci e posizioni diverse, forse talvolta ideologiche (ma non per questo prive di fondamento), che portano a conclusioni differenti.
Credo che il presupposto per un sano confronto politico stia nel rispetto di regole fondamentali.
La prima di queste è liberare la mente da ogni preconcetto e pregiudizio che non fa altro che distorcere la riflessione scendendo poi nel banale.
Vi invito a questo proposito a rivedere il mio primo post incentrato sul tema destra e sinistra.
Non si pensi che il sottoscritto non abbia una radicata e schierata attitudine politica, anzi proprio partendo da questa muovo il mio pensiero cercando però di essere aperto a qualsiasi considerazione.
Non ho velleità alcuna di essere super partes, chiedo unicamente di svestirsi del linguaggio corrotto che il sistema politico ci ha trasmesso.
Ho infatti la netta sensazione che la sensibilità politica sia stata, nell’ultimo decennio, tradotta in esasperazione partitica e ideologica.
Il linguaggio politico di ogni italiano è saturo di insulti e odiosi riferimenti alla ideologia.
Non si nega la marginale esistenza di comunisti e fascisti nel panorama politico italiano, ma si vuol sottolineare come gli strumenti di propaganda politica abbiano oltrepassato non solo il limite della liceità morale, bensì anche quello della decenza.
E allora, poiché siamo anche noi artefici del nostro futuro perché non tentare di cambiare binario abbandonando i luoghi comuni e scegliendo la strada delle idee?

Veniamo al concreto…
Le critiche più feroci di questo blog riguardano, come è naturale, Flavio Tosi. Potrei lungamente annoiarvi con una analisi dettagliata del perché il veronese medio ha scelto Tosi ma per evidenti ragioni di economia ed utilità non mi dilungo.
Le motivazioni della sconfitta le dovranno cercare le parti politiche sconfitte che mi auguro fortemente prendano coscienza della sonora batosta per ripartire dai propri errori (si auspica senza incorrere nel disfattismo o nel patetico lagnamento della distribuzione delle colpe).
Ora Tosi è il sindaco di Verona e a lui e alla sua giunta spetta l’ardua compito di governare la città.
Si parte quindi da una tabula rasa, la condizione ideale per giudicare l’operato politico.
Ora sono passati quindici giorni e qualcosa già si è visto.
I fatti sono :
Al primo consiglio comunale una maggioranza schiacciante è riuscita con molta tribolazione, causa dissidi interni di ribelli forzisti, ad eleggere il presidente del consiglio comunale.
Inoltre il primo atto ufficiale del Sindaco di Verona è stato annunciare alla stampa locale e nazionale il cambio dell’arredamento del suo ufficio.
Mi pare evidente che pur essendo passato così poco non si possa fare a meno di avere i primi dubbi.
Gli imminenti provvedimenti, annunciati dallo stesso sindaco, saranno il diminuire gli stipendi percepiti dall’amministrazione (siamo fiduciosi, senza ironia) ma purtroppo anche il cambiare i vertici delle aziende “municipalizzate” (si veda a riguardo il recente post del 15/06) e l’introduzione di multe per coloro che consumeranno pasti al sacco nei pressi dei monumenti (ad es. mangiare un kebab sulle scalinate di palazzo barbieri…si può discutere l’opportunità ma di certo non si può dire coerente con “Ridiamo Verona ai Veronesi…” ).
A quanto pare nemmeno il recente futuro è poi così roseo…

Nessuna minaccia o insulto a chi ha votato Tosi ma che sia chiaro:
NESSUNO, di quel 68%, PUO’ SOTTRARSI AL MERITO/RESPONSABILITA’ DI ESSERE SUO ELETTORE.

La responsabilità dell’elettore non cessa al momento del voto.
Questo atto, massima espressione politica del cittadino comune, crea un legame forte tra elettori ed eletto. Le conseguenze che ne derivano sono la forza e la legittimazione dell’eletto e la continuativa responsabilità del suo sostenitore.
Con ciò voglio togliere ogni presupposto alle presenti o future dichiarazioni tipiche della frangia politica da cui proviene Tosi (mi si conceda questa presupposto come assunto per vero in quanto nasce però dall’esperienze vissuta a fianco di innumerevoli di questi pensatori…):
IL QUALUNQUISMO!!

Si credo che il problema di fondo sia proprio questo. Facciamo una prova.
Letto questo post provate a commentare i fatti esposti circa i provvedimenti della Nuova giunta.
Qualsiasi cosa scriviate è ben accetta ma che sia chiaro, ripeto, non mi si dica
“ L’ho votà… ma tanto iè tutti stessi…” perché allora significa veramente privare di significato e coscienza politica il voto che avete attribuito.
Non bisogna mai perdere coscienza del valore delle proprie azioni anche se può sembrare relativo nella politica. In fondo non è solo delle nostre scelte che dobbiamo rispondere?

Per quanto riguarda la polemica calcistica, da calciatore e tifoso non posso che sintetizzare con dell’humor very british ma che fa pensare….
Gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e perdono le guerre come se fossero partite di calcio.” (Winston Churchill)
Traslate il contesto e capirete che poi non è cambiato molto...
Buon blog a tutti!
Chefquijote

20 giugno 2007

Sindaco Verona contro Napolitano - Tosi mette in comune la foto di Pertini (TgCOM)

Premessa n.1:
un sindaco della Repubblica può non appendere in ufficio la foto del presidente della Repubblica.
Premessa n.2:
il flash di TgCOM (vedi titolo!) lascia intendre un catastrofismo inesistente.
Premessa n.3:
onore e gloria a Pertini che tutt'oggi detiene la più ampia maggioranza nella votazione presidenziale nella storia italiana.


Nel suo primo giorno da primo cittadino di Verona il leghista Flavio Tosi ha deciso di modificare l'arredo delle principali stanze di palazzo Barbieri, sede del Comune scaligero. Sostiene di non riconoscersi in Giorgio Napolitano Capo dello Stato e ha già ordinato al poligrafico dello Stato, per il suo nuovo ufficio da primo cittadino di Verona, il ritratto di Sandro Pertini "figura amata da tutti gli italiani nella quale mi riconosco di più".
''La richiesta e' stata fatta - ha spiegato oggi Tosi - dobbiamo attendere i tempi tecnici del Poligrafico dello Stato, poi Pertini ci guarderà ancora dai muri''. ''Per i Comuni non esiste nessun obbligo di esporre la foto del Presidente della Repubblica - indica ancora il sindaco di Verona - l'obbligatorieta' esiste esclusivamente per Questure e Prefetture. Per le amministrazioni comunali e' solo una prassi istituzionale''. Secondo Tosi, nel suo ufficio potrebbero apparire ritratti inusuali. ''Paradossalmente - precisa il primo cittadino - potrei appendere alla parete dietro alla mia scrivania anche l'immagine di Bossi o che so, di Galan. Del resto in Comune ho anche fatto esporre la bandiera del Veneto accanto a quella nazionale e della citta'''. Ma l'esponente del Carroccio, attuale assessore regionale alla Sanita', carica che sta per abbandonare per incompatibilita', non si ferma alla sostituzione dell'immagine del presidente della Repubblica, di cui riferiscono oggi da alcuni quotidiani. ''Ho modificato - racconta ancora - mettendolo in posizione piu' centrale anche la collocazione del crocifisso e ho fatto appendere anche il ritratto di Benedetto XVI che prima non c'era''.

Ma che bisogno c'era mi chiedo di arrivare ad una polemica a distanza con il presidente della Repubblica (anche se tuttavia non ha replicato) ?!?! Certo sappiamo tutti quanto profondo rancore i figli prediletti di Silvio nutrano nei confronti dei Comunisti (!!!), ma come è possibile non riconoscersi nella la figura di Napolitano?! Per carità nessuno dimentica la Sua militanza nel PCI ma dal momento del Suo insediamento al Quirinale nessuno può più mettere in discussione il Suo valore politico, come più alta carica dello Stato. Certo non sarà una mancata esposizione di una foto a far perdere una certa coscienza nazionale, ma rimane pur sempre l'amarezza per aver assistito ad una manifestazione di bassezza politica e civile.


«Non sarò in alcun momento il Presidente solo della maggioranza che mi ha eletto; avrò attenzione e rispetto per tutti voi, per tutte le posizioni ideali e politiche che esprimete; dedicherò senza risparmio le mie energie all'interesse generale per poter contare sulla fiducia dei rappresentanti del popolo e dei cittadini italiani senza distinzione di parte»
(Giorgio Napolitano, discorso di insediamento, 15 maggio 2006)

17 giugno 2007

"Non c'è una specie d'amore, ma in mille versioni diverse" (Francois De La Rochefoucauld)

Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo
adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 Dicembre 1948

Articolo 1
Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.

Articolo 2
Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciati nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione.
Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del Paese o del territorio cui una persona appartiene, sia che tale Paese o territorio sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi altra limitazione di sovranità.

SI E' PARLATO TANTO DI PORTARE I DIRITTI LADDOVE NON SONO RICONOSCIUTI E NON CI RENDIAMO CONTO CHE DOBBIAMO ANCORA PORTARLI NEL NOSTRO PAESE.

Non riconoscere i diritti a tutti coloro che vivono la loro sessualità fuori dagli schemi prestabiliti ( e non per questo unici e immodificabili) va prima di tutto contro la dichiarazione dei diritti dell’uomo ma anche contro la nostra costituzione e la laicità dello stato.
Molte persone si chiedono perché i “diversi” debbano ostentare quel che sono e il loro modo di vivere. Io rispondo che fin quando a queste persone non verranno riconosciuti i loro diritti saranno costretti a questo genere di manifestazioni per far valere il loro modo di essere e vincere sulle discriminazioni.
Le manifestazioni come quelle del gay pride vengono definite ostentatrici, quasi che per forza il modo d’essere omosessuale sia riconducibile esclusivamente a piume e lustrini.
Ma davvero pensate che sia così?
La stravaganza del gay pride è solo superficialità necessaria del resto in un mondo dove solo il superfluo riesce ad attirare l’attenzione.Quello che vogliono sono solo diritti.

La mentalità italiana è chiusa. Eppure la storia dovrebbe insegnare qualcosa ( poi mi dico: ma se nel nostro parlamento ci sono politici che non sanno neanche la data della rivoluzione francese…)! Non è forse vero che anche le donne hanno dovuto lottare per i loro diritti? Quando per gli uomini era impensabile che le donne avessero il diritto al voto qualcuna di loro (per fortuna) si è opposta a rigidi pensieri e ha lottato per ottenere quello che ora gli viene riconosciuto come innegabile.Tutti sanno che la storia si ripete e come nel 1800 erano le donne a lottare ora nel XXI secoli sono gli omosessuali e i trans. Non è forse dalla storia che dovremmo capire quello che è giusto fare?

Se è vero che il progresso di uno stato si vede dai diritti che esso concede ai suoi cittadini non pensiate che il nostro stato sia poi così avanti rispetto ad altri stati…(Ci ha superati ad esempio la Spagna che nel giro di trentanni, ovvero dalla fine della dittatura ha saputo garantire ai suoi cittadini più di quello che il nostro stato è riuscito a fare in più di cinquantanni di libertà).

Diciamocelo : il problema italiano è la Chiesa e la finta laicità del nostro Stato! Non ha senso l’opposizone della Chiesa alle coppie di fatto e alle coppie gay. La Chiesa anzi dovrebbe essere una delle istituzioni a cui sta più a cuore la difesa delle minoranze. Questi diritti additati come attentati alle tradizioni cristiane non tolgono proprio niente. Dare diritti non significa privare altri dei propri, significa solo riconoscere la diversità e farne una ricchezza per uno Stato che se vuole essere d’esempio per altri dovrebbe prima di tutto essere all’avanguardia nel riconoscimento di diritti!
Posso accettare la decisione della Chiesa di non sostenere questa persone ma trovo inconcepibile che addirittura vi si opponga politicamente! Ed è ancora più oltraggioso che uno Stato non impedisca ad una organizzazione religiosa di entrare così tanto nella sfera politica! La Chiesa dovrebbe essere guida di coloro che la seguono ma non obbligare le altre persone a riconoscere i propri principi che sono puramente religiosi impedendo riconoscimenti di diritti fondamentali! Lo stato dovrebbe dare i mezzi e le opportunità affinché ogni persona possa vivere libera di esprimersi!!!

Si è parlato molto della partecipazione di alcuni politici alla manifestazione. Io credo che sia stato giusto che almeno parte di questo governo abbia dato una minima risposta (e dico minima perché i Dico non sono neancora stati approvati) ad una parte della popolazione. E questa sarebbe la debolezza del governo dichiarata da Schifani? Cosa c’è di debole in un governo che cerca di ascoltare non solo il popolo forte ma anche quello sommerso e non ancora riconosciuto? La cosa peggiore che potrebbe fare un rappresentante è quello di non saper ascoltare il proprio popolo e le nuove esigenze di una società che sta cercando di superare i rigidismi sociali. Non può essere un vero rappresentante quel politico che non cerca il dialogo e si dimostra sordo ai reclami.
Il segretario di Rifondazione Comunista, Franco Giordano, anche lui tra i manifestanti, avverte: «Guai a quella politica che non risponde a una domanda di diritti, sarebbe una politica morta».
Barbara Pollastrini. «Abbiamo sostenuto da sempre questa iniziativa di lotta contro le discriminazioni, lo si fa in tutto il mondo e mi sorprendo che in Italia si faccia un dibattito su un tema dove a New York sfilano Hillary Clinton e il sindaco repubblicano della destra americana, e in Francia Sarkozy sostiene le leggi sui Pacs. Questo vale in tutta Europa»,

Sinceramente speravo che dal governo arrivassero prese di posizione più nette ma ancora una volte i politici non hanno saputo separare la religione dalla politica! Ripeto:RICONOSCERE DIRITTI A CHI NON NE HA NON SIGNIFICA TOGLIERLI AGLI ALTRI!

Il nostro è un dibattito che va avanti da troppo. In gran parte dei paesi occidentali questi diritti sono già riconosciuti ( e in forme molto più accentuate di quelle previste dai dico)..l’Italia come sempre si dimostra arretrata!!! E’ stata superata perfino dal Brasile dove a San Paolo ha avuto luogo il più grande gay pride del mondo dove hanno partecipato fino a 3 milioni di persone sostenute non solo da politici ma perfino dal presidente Lula..

Roberto Calderoni: A tutti i manifestanti del gay pride faccio un appello: pentitevi e il buon Dio sacrificherà il vitello grasso». Pentirsi di cosa? Di essere quello che si è ? di non vivere nell’ipocrisia? Queste persone sono fin troppo coraggiose nel non aver paura di dimostrasi per quel che sono nonostante vivano in un paese dove vengono classificati cittadini di serie B.

(per quanto riguarda i commenti fascisti comparsi nei muri il giorno prima di manifestazione credo non ci sia proprio niente da commentare)

Una politica responsabile dovrebbe riuscire a capire e prevenire i disagi di un parte di cittadini che non solo a livello nazionale ma anche mondiale sono sempre più numerosi e che rivendicano diritti. Chiudere gli occhi su manifestazioni così importante non può servire proprio a niente! Bisogna prendere atto delle nuove rivendicazioni e portarle avanti, lasciando fuori questioni religiosi e pressioni della Chiesa.
Se l’Italia vuole essere d’esempio e vuole avere davvero un ruolo importante nel mondo deve decidersi ad abbandonare stereotipi che invece di farla progredire nella lotta per i diritti la fanno regredire al medioevo!
Certo la caccia alle streghe magari non avverrà ma a quella degli omosessuali poco ci manca!

15 giugno 2007

L'uomo è l'unico animale che arrossisce, ma è l'unico ad averne bisogno. (Mark Twain)

Buonasera!
Non avrei voluto scrivere questa sera.
Non ne ho potuto fare a meno perché non è possibile che passino inosservati certi accadimenti. Ho sentito il dovere di mettere in risalto delle situazioni che mi turbano in quanto cittadino italiano.
L’antipolitica, ossia quel fenomeno di repulsione per la classe dirigente politica, credo sia dilagante da molto tempo e trovo indubbiamente difficile affrontare il problema.
E’ chiaro ed evidente a tutti che nessuna forma di governo identifica perfettamente il principio democratico. Il nostro sistema, come saprete, si fonda su una quantomeno auspicata specularità di vedute tra rappresentanti e rappresentati. Non sono facilmente riconducibile all'uno che rappresenta i molteplici pensieri dei rappresentati, ma è certo che in linea teorica questo dovrebbe avvenire. Ora, la responsabilità del voto è subordinata alla sensibilità personale ma a posteriori, voi, che questi li avete votati, dite? Non vi vergognate di essere rappresentati in siffatta maniera? Non vi interessa? A me si però, perchè questa situazione mi mette in profondo imbarazzo in quanto italiano. Ecco perchè:
A mio giudizio il ruolo politico di rappresentanza non implica solamente l’impegno e la profonda dedizione affinché i progetti e le idee della propria parte politica trovino rilievo giuridico.
Essere politici, anzi no, essere rappresentanti del popolo, nella fattispecie parlamentari, significa anche essere coscienti di avere una responsabilità collettiva.
Conosco l’art. 68 della Costituzione:

“I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni…”

che potrebbe agombrare il campo da critiche circa l’operato di un parlamentare ma non dimentichiamo l’art. 54:

“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e
di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni
pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando
giuramento nei casi stabiliti dalla legge”

Così realmente significhino ONORE e DIGNITA' forse non è definito ma credo sia nelle possibilità di chiunque darvi un significato concreto (almeno quanto sia evidente al giudizio comune l'impudicizia di calarsi le braghe in pubblico per mostrare magari quanto "ce l'abbiamo duro"- cito inorridito, mi si perdoni)
Valutate voi, io non voglio commentare oltre. Vi ho fornito semplicemente adeguati strumenti di lettura, per sapere che certi comportamenti non sono riprovevoli solo “a pelle”, non gettano vergogna e inducono senso di inferiorità solo a prima vista.
Insomma non c’è proprio verso di digerirli questi nostri compatrioti e compaesani (credo che in questo caso sia più odioso ad i non-leghisti…)

Approfondite…. E indignatevi!

Clamorosa iniziativa dei deputati del Carroccio, per protestare contro l'esecutivo e chiedere elezioniCondanna bipartisan dal mondo politico: Ulivo e Udc parlano di "comportamento squadrista"
La Lega occupa i banchi del governoMontecitorio, venti minuti fuori controllo
di CLAUDIA FUSANI

Maroni accusa: "Malmenati dai colleghi del centrosinistra, faremo una denuncia a Bertinotti"
Replicano Boato e Buemi: "Profonda indignazione per un comportamento fascista ed eversivo"

ROMA - Venti minuti di anarchia pura, l'aula in balia di se stessa, il governo cacciato dai suoi banchi, quindici deputati leghisti in piedi su quegli stessi banchi. Insulti, spinte, seggiole alzate in aria. "Volevamo solo fare un po' del nostro solito cinema" dirà un'ora dopo Federico Bricolo. Era cinema anche qualche anno fa quando qualche padano fabbricò un finto carrarmato e attaccò il campanile di San Marco a Venezia. Peccato che non sia previsto in alcun modo fare "del cinema" a Montecitorio, nell'aula della Camera. La performance ha per protagonisti una quindicina di deputati della Lega che prima occupano i banchi del governo in segno di protesta sventolando la pagina della Padania che titola: "Fuori dalle balle"; poi accusano di aggressione i colleghi del centrosinistra Marco Boato e Enrico Buemi che, poiché la situazione non accennava a tornare alla normalità, si sono avvicinati agli occupanti leghisti al grido di "fascisti, questo è un atto eversivo!". Per i deputati del Carroccio è stata "un'aggressione fisica". I fatti - Tutto comincia pochi minuti dopo mezzogiorno. Dibattito distratto, aula semivuota, argomento i ticket sanitari. Improvvisamente dalla parte destra dell'emiciclo i quindici deputati leghisti cominciano a sventolare La Padania, con relativo titolo a lettere cubitali, e a urlare "elezioni". La maggioranza resta attonita. Qualcuno grida di smetterla, qualcun altro si avvicina, urla, spinte, lancio di giornali. Tra i leghisti spicca, per determinazione, Carolina Lussanna con tubino stile chanel di lino bianco e sandalino in tinta. Non sono da meno i colleghi Federico Bricolo e Matteo Brigandì, abito blu e camicia azzurra. La situazione scappa di mano. Accade tutto in pochi minuti. Giorgia Meloni, vicepresidente della Camera, An, 28 anni, ha il turno di presidenza dell'aula. Sospende la seduta - nella confusione la sua voce si perde in un filo leggero - scampanella e lascia l'aula.
E' il caos. I quindici deputati leghisti lasciano i banchi e si mettono a sedere, di fatto occupandoli, negli scranni del governo che stanno al centro dell'emiciclo sotto il banco della Presidenza. In quei banchi, in nome e per conto del governo, c'è solo Giovanni Lolli, sottosegretario allo Sport e alle Politiche Giovanili. Vista la situazione, si alza e se ne va. Il governo è nei fatti "sfrattato". L'aula "abbandonata" a se stessa: la Meloni ha sciolto la seduta ma prima non ha dato ai commessi dell'aula l'ordine di intervenire per riportare le cose a posto. Una svista, sicuramente, una leggerezza dovuta a inesperienza. Fatto sta che secondo regolamento i commessi non possono intervenire se non sono ordinati a farlo. Si vedono scene che nessuno avrebbe mai immaginato. Un parlamentare leghista è in piedi sui banchi del governo con una sedia in mano. Volano insulti di tutti i tipi. E le solite pagine della Padania. I questori della Camera, ce ne sono tre tra l'aula e le immediate vicinanze - Albonetti, Colucci e Galante - restano come pietrificati e non danno ordini ai commessi. La stessa opposizione reagisce, isola la Lega e lascia l'aula per marcare la differenza. Mario Pescante (Fi) prende a male parole un leghista. Ignazio La Russa (An) esce in Transatlantico e telefona al capogruppo della Lega Roberto Maroni: "Dove sei? Vieni subito, c'è un casino, devi richiamare i tuoi porca...". La maggioranza presidia l'aula e decide di intervenire visto che nessuno tra commessi e questori decide o riesce a farlo. Nel frattempo è rientrato il presidente Meloni. C'è anche un altro vice, Carlo Leoni (Sd). Marco Boato e Enrico Buemi, sicuramente due robusti signori ma non tra i più giovani, si avvicinano ai banchi del governo. Sono le 12.15 circa. La situazione è ormai fuori controllo. Si capisce solo che ci sono persone addosso alle altre, che qualcuno alza le mani, che altri vengono tenuti fermi. Finalmente arriva Maroni, capogruppo della Lega, "il capo", l'unico in grado di portare fuori i suoi deputati e ripristinare un minimo di ordine. In Transatlantico si vedono facce rosse, camicie sudate, giacche stazzonate. A mezzogiorno e quaranta torna, più o meno, la calma. La reazioni - E scattano le reazioni. La maggioranza attacca. In aula parlano i capigruppo. Dario Franceschini (Ulivo): "Occupare i banchi del governo è stato uno sfregio inaccettabile del Parlamento, un atto di squadrismo. Che nessuno si permetta di parlare di legittima critica quando un deputato dell'opposizione è in piedi sul tavolo del governo e brandisce una seggiola". Gennaro Migliore (Rifondazione): chiede "sanzioni adeguate" perché "l'atto di squadrismo di questa mattina apre una voragine democratica". Dai banchi dell'opposizione si indigna pubblicamente l'Udc: "Abbiamo visto atteggiamenti squadristi, è vergognoso e inaccettabile che si impedisca al Parlamento di proseguire i propri lavori" (Luca Volontè). Furiosa anche la vicepresidente Meloni - a cui la situazione è in effetti e non per colpa scappata un po' di mano - che ha definito quello del Carroccio un atto "senza precedenti" e "del tutto inaccettabile. L'ufficio di presidenza prenderà le determinazioni del caso", e "la Presidenza della Camera si impegnerà affinché episodi del genere non si ripetano". Meno indignati i toni di Silvio Berlusconi: "Se si tira troppo la corda - ha detto, commentando l'accaduto - possono accadere fughe in avanti che io non credo siano auspicabili da parte di nessuno". Ma Maroni non ci sta: a suo giudizio ("ma non era nemmeno presente in aula" gli manda a dire Franceschini) i parlamentari del suo partito sono stati "aggrediti", "picchiati", "malmenati". "Esponenti della sinistra - ha sostenuto - hanno scatenato una reazione assolutamente sproporzionata", rispetto alla protesta. Domani ci sarà l'incontro tra il presidente della Camera Fausto Bertinotti e il capogruppo Maroni che annuncia "una denuncia molto dettagliata". E martedì prossimo alle 10 si riunirà l'ufficio di presidenza dell'assemblea di Montecitorio. Marco Boato ha ancora il colletto della camicia sudato. "Macché aggressione, noi ci siamo avvicinati e gli abbiamo urlato un dato incontrovertibile: siete dei fascisti e state commettendo un atto eversivo. Quelli sono i banchi del governo... ". Per Enrico Buemi l'aggressione - è vero - c'è stata "ma al Parlamento". poi se la prende con la Meloni perché "avrebbe dovuto intervenire per tempo, evitare che quelli della Lega arrivassero ai banchi del governo. Invece li ha lasciati fare. Così come i commessi". Bertinotti difende l'operato della Meloni: "Le sue decisioni sono le mie", taglia corto da Mosca. Per il governo si fa sentire Vannino Chiti: "E' stato commesso un atto grave, un'offesa al Parlamento". Per oggi intanto i deputati della Lega non possono più mettere piede in aula. Si aggirano tra i corridoi e la sala stampa di Montecitorio. Spiegano le loro ragioni. Le dovranno spiegare domani a Bertinotti. Di fronte ai filmati. (14 giugno 2007)

Fonte: Repubblica.it

IL NOSTRO PROTAGONISTA:
DATI PERSONALI ed INCARICHI in ATTO

BRICOLO Federico
Nato a VERONA il 13 luglio 1966
Maturita' scientifica; libero professionista
Eletto nella circoscrizione VII (VENETO 1)
Lista di elezione: LEGA NORD - MOVIMENTO PER L'AUTONOMIA
Proclamato il 21 aprile 2006
Iscritto al gruppo parlamentare:
LEGA NORD PADANIA dal 3 maggio 2006
Fonte: camera.it



E non è finita!
In questi giorni anche l’elemento di spicco locale, il rampante e ruspante sindaco Flavio Tosi ha dato la prima prova della sua linea politica.
E’ recente infatti il su annuncio di voler sostituire immediatamente i Cda degli enti veronesi.
Questo non è un atto qualificabile come normale.
Senza sentire le parti politiche, senza informarsi e documentarsi sulla situazione specifica delle aziende, il caro toso ha fatto sapere, via stampa, la sua imminente decisione.
Significa che istituzioni come ad esempio Amt, Veronamercato e altre, vengono trascinate nella lotta politica senza tenere conto delle realtà che rappresentano.
Emergono innumerevoli profili drammatici.
Dal punto di vista economico, il cambio di dirigenza non è a priori dannoso (da notare che da parte mia è sempre vivo un pregiudizio positivo, ritengo infatti che non vi sia persona, di dx o sx, a priori incapace o inadatta, impegno e professionalità non hanno infatti colore politico) ma è certo che una svolta ai vertici di una azienda (per altro in salute) determina instabilità. Che motivo si adduce dunque per giustificare il rischio che si corre?
Dal punto di vista politico l’insensibilità e la mancanza di correttezza sono macroscopiche.
E’ sempre sgradevole ricordare/rinfacciare il passato, ma non si può non sottolineare che nell’amministrazione Zanotto tutti i Consigli degli enti sono rimasti in carica fino alla scadenza statutaria, anche se alcuni di questi erano stati nominati dall’amministrazione precedente poco prima della scadenza?
Non si chiede di adottare scelte perché previste dalla prassi.
Credo sia indiscutibile il valore di questi enti per la Città e reputo altrettanto scontato che tutti traggono beneficio se queste realtà lavorano bene.
Con questo comportamento indiscriminato, in linea del resto con l’opposizione preventiva e ostruzionistica dei cinque anni della passata amministrazione, Tosi ha minato nelle basi un rapporto sereno e collaborativi che durava da anni.
Il principio dell’alternanza ha permesso all’Italia di progredire economicamente come mai nessuno avrebbe pensato (1° Repubblica). Proprio per questo l’alternanza è un principio teorizzato per perseguire una politica di sviluppo generale.
Anche per questo Tosi ha vinto le lezioni, perché la gente voleva cambiare.
Purtroppo però il timore maggiore si è ben presto tramutato in realtà: quel 60% abbondante ha creato le premesse per un governo della città arrogante, ideologico, e preventivamente conflittuale.
Non è certo promettente che il primo cittadino si senta padrone della città…

Con profonda amarezza buon blog a tutti.